Si tratta del GM Championship, ovvero del campionato di calcio groenlandese. Dura poco più di un mese, ma le fasi finali durano solo pochi giorni. Si gioca solo in agosto, per ovvi motivi climatici. A differenza degli altri anni avrà luogo la sola competizione maschile. [Articolo pubblicato il 10/08/2023 sul quotidiano «il manifesto»]
Il 19 agosto [2023] è stato fissato l’avvio della stagione ‘23/‘24 della Serie A italiana. Ma c’è un altro campionato che inizia nello stesso mese e termina un pugno di giorni prima. Ci vogliono cinque giorni in tutto perché le fasi finali comincino e finiscano: da oggi al 15 agosto. È il campionato della Groenlandia, il “GM championship 2023”, cioè la stagione calcistica dell’isola più grande e più a nord del mondo. A luglio sono terminate le fasi locali del torneo e, dopo qualche giorno di pausa ad inizio agosto, ha inizio oggi la seconda parte (la fase finale) del torneo: due gironi all’italiana con eliminazione diretta.
Qualche dato
Ad eccezione della consuetudine che prevede sia il campo di Nuuk, cioè della capitale del Paese, nonché le relative squadre della città, ad organizzare la fase finale del campionato, quest’anno la Federazione calcistica della Groenlandia (Kak) ha optato per il campo della città di Qaqortoq, probabilmente per il concomitante anniversario (novantesimo dalla fondazione) della squadra cittadina, il K-1933. Per assistere alle partite non è necessario alcun biglietto e non ci sono né gradinate né tanto meno tribune: ci si siede sopra le rocce antistanti al campo.
Astrarsi dal calcio milionario e dai 7€ al secondo di Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita, è cosa buona e giusta. Quando si parla di calcio in Groenlandia i soldi e i limiti d’età, ad esempio, semplicemente non esistono. Nell’edizione del 2018, in una partita fra le squadre Kugsak-45 di Qasiggiannuit, (insediamento della Baia di Disko che conta poco più di mille anime) e Nagdlunguaq-48 di Ilulissat (terza città del Paese e vincitrice della precedente edizione del campionato), si sono affrontati il più vecchio e il più giovane calciatore di sempre del campionato: Jonas ‘Kidi’ Hansen e Nemo Thomsen, segnando l’uno il gol della bandiera e l’altro una tripletta in una partita che ha avuto ben poco da dire terminando 1-13 per l’N-48. Jonas Hansen aveva all’epoca della partita 47 anni e 357 giorni mentre Nemo Thomsen, il più giovane, ne aveva da poco compiuti 14. Hansen ha sempre e solo giocato per la polisportiva del suo paese e quell’edizione fu anche l’ultima; Thomsen, invece, ha da poco firmato un contratto con la prima squadra del Kolding IF, società di massima serie della Danimarca.
Niente campionato femminile
Una delle sorprese di questa edizione del GM è che non avrà luogo il campionato femminile. La notizia era già stata resa nota agli organi di stampa in pieno luglio. Jakob Geisler, ex allenatore dell’IT-79 femminile di Nuuk, raggiunto telefonicamente ha risposto non nascondendo tristezza e rassegnazione: «non ci sono abbastanza squadre iscritte e, purtroppo, non si terrà il campionato». Ha poi aggiunto che la federazione pare stia spingendo molto di più il movimento calcistico maschile (sia senior che iunior) di quello femminile. Per la verità lo stesso Geisler tre anni fa denunciava come il livello del calcio a 11 femminile si fosse abbassato notevolmente «a causa della mancanza di una vera e propria rappresentativa: una nazionale avrebbe bisogno di fondi necessari per poter raggiungere competizioni e tornei internazionali, ma questo non accade».
La situazione non è rosea e in poco più di dieci anni è andata visibilmente deteriorandosi. È bene ricordare che nel 2011 la nazionale femminile di calcio della Groenlandia raggiunse la medaglia di bronzo agli Island Games così come due anni dopo ai medesimi giochi svoltisi a Bermuda aveva ottenuto l’argento.
Le squadre qualificate
Se in un primo momento la stampa locale aveva gioito per l’approdo alle qualificazioni della squadra dell’insediamento di Ittoqqortoormiit (costa orientale del paese, 345 abitanti) il 1 agosto un caustico comunicato della Federazione calcistica groenlandese ha dichiarato come la compagine non avrebbe preso parte al campionato. La squadra (il cui nome è uno scioglilingua: AK Ittoqqortoormiit, nome esteso: Arsaaddardud Klubia Ittoqqortoormiini) nonostante avesse raggiunto per la prima volta la fase finale, sarà sostituita dall’Eqaluk-54 della città di Tasiusaq. L’AK Ittoqqortoormiit, fondata nel 2018, sarebbe stata l’unica squadra della costa est della Groenlandia ad aver passato le fasi locali per quest’edizione del campionato.
Per la verità, lo stesso allenatore dell’AK Ittoqqortoormiit al momento dell’avvenuta qualificazione aveva rilasciato un’intervista alla stampa locale in cui dichiarava che sia lui che la squadra «avrebbero fatto di tutto per cercare di rappresentare la città». Perché “faremo di tutto”? Semplice: per attraversare il paese dalla costa est, la più svantaggiata e la meno occidentalizzata, ci vogliono tempo e soldi. Nella fattispecie: tre aerei di tre aziende diverse, scalo in Islanda e anche un piccolo spostamento in barca per raggiungere il campo di Qaqortoq. Gli atleti della rappresentativa di Ittoqqortoormiit sarebbero giunti al campo in 13 più l’allenatore-giocatore, praticamente contati. Il numero così esiguo di partecipanti non è casuale: non si tratta di giocatori professionisti (nessuno gioca per soldi in Groenlandia), molti sono cacciatori. La stagione della caccia alla renna, per la parte orientale del paese, rappresenta il primo (se non in alcuni casi l’unico) mezzo di sostentamento non solo per nuclei familiari ma per villaggi interi. Per le medesime difficoltà logistiche anche l’UB-83 di Upernavik ha rinunciato alla partecipazione al campionato pur essendosi qualificata. Nonostante la federazione abbia contattato anche altre squadre (Sak di Sisiumut) sarà un’edizione ristretta del campionato con solo sette clubs: il K-1933 della città di Qaqortoq; l’IT-79 della città di Nuuk; il B-67 della città di Nuuk; il Nagtoralik della città di Paamiut; l’N-48 della città di Ilulissat; il G-44 della città di Qeqertarsuaq e infine l’Eaqaluk-54 della città di Tasiusaq.
Non solo calcio
Vicende calcistiche a parte, la stampa internazionale è tornata a parlare di Groenlandia a causa della situazione che lega il Paese al bacino di Kuannersuit (in lingua locale, il kalaallisut; Kvanefjeld in danese). La questione è quella dell’individuazione ed estrazione delle terre rare per cui un società australiana, la Energy transitions minerals, il 20 luglio ha presentato un’istanza di reclamo presso il tribunale di Copenaghen affinché – sostiene l’azienda – si dirima la controversia della licenza e dell’assegnazione del bacino di Kuannersuit, sesto giacimento di uranio al mondo, ma anche uno tra i più ricchi di terre rare del Pianeta. La Groenlandia ha iniziato a far gola a molti, specie da quando l’occidente ha iniziato a voltarsi per cercare alternative al petrolio. Celebre l’intenzione di Donald Trump di voler acquistare l’isola. La dichiarazione pubblica suscitò indignazione da più parti.
Al governo della Groenlandia, però, non c’è più Siumut (partito socialdemocratico), che a suo tempo aveva avviato i colloqui con l’azienda nonché acconsentito a generici progetti di individuazione ed estrazione, ma la sinistra radicale indipendentista. Nel 2021 il dominio di Siumut (ininterrottamente al governo dal 1979) lo ha interrotto il partito Inuit Ataqtigiit (che tradotto significa “Comunità Inuit”). Nessun governo di coalizione con Siumut e, anzi, subito la promulgazione di una legge che vieta ogni attività estrattiva. Mute Edege, primo ministro, durante quella campagna elettorale ebbe modo di dichiarare la propria contrarietà ad ogni progetto di attività estrattiva nel Paese anteponendo la questione perfino all’indipendenza integrale dalla Danimarca. Il regime di autogoverno, per una volta, non venne troppo contestato: prima la salute, si era detto in quella campagna elettorale. Certo è che per comprendere davvero la realtà groenlandese va fatto un proverbiale (e metaforico) “passo indietro”: non solo per comprenderne la politica (la sinistra radicale al governo che fa quel che dice!) ma anche per comprenderne le vicende sportive, dal momento che il campionato non è riconosciuto dalla Fifa.
Nella sezione “Fissazioni” di questo blog c’è una categoria ben evidente: il calcio in Groenlandia.
Tra le varie ragioni di questa fissazione specifica ve ne sono due più di ogni altre che interpretano un ruolo di primo piano sul proscenio di quest’interesse “esotico”: la prima è senza dubbio afferente al nicchismo militante che pur contraddistingue chi regolarmente aggiorna questo spazio; il secondo è diretta conseguenza del primo: come si può stare lontani da un campionato che dura neanche un mese in tutto, in cui gli spettatori assistono seduti sulla roccia e ad ogni gol si fa festa strombazzando con clacson delle (poche) automobili parcheggiate a bordo campo?
Ribadito questo, possiamo cominciare.
Ogni anno mi occupo del campionato groenlandese e l’edizione del 2018 è stata carica di novità: più squadre partecipanti, uno scintillante impianto di Nuuk tirato a lucido per l’evento e via dicendo. In quell’edizione si verificò un confronto tra il più vecchio e il più giovane calciatore, almeno per quel campionato.
Ve lo ricordate Nemo Thomsen?
Possibili risposte: 1) «No, non t’accollà»; 2) «Sì perché sono un disadattato nicchista come te che se va a vedé i risultati del campionato yemenita».
Nemo Thomsen è il calciatore che nell’edizione del campionato groenlandese del 2018 ha esordito con la prima squadra del N-48 (Nagdlunguaq-48 della città di Ilulissat) all’età di 14 anni.
Dal personalissimo “archivio piccinelliano attorno al campionato groenlandese”
A sinistra Jonas Hansen (47 anni) a destra Nemo Thomsen (14) fonte foto: NBU – Nuuk Boldspil Union
«Quest’anno infatti, in una partita fra K-45 e N-48 si sono affrontati il più vecchio e il più giovane calciatore del campionato: Jonas ‘Kidi’ Hansen e Nemo Thomsen, segnando l’uno il gol della bandiera gol e l’altro una tripletta, in una partita che ha avuto ben pco da dire, terminando 1-13 per il N-48 (Nagdlunguak della città di Ilulissat), compagine arrivata in finale e sconfitta per 2 a 0 dal B-67.
Jonas Hansen, il più vecchio, ha 47 anni e 357 giorni mentre Nemo Thomsen, il più giovane ne ha da poco compiuti 14: due mondi a confronto, sebbene provenienti dallo stesso Paese, dato che Hansen gioca per la polisportiva del suo paese da sempre (Qasigiannguit, insediamento della Baia di Disko che conta poco più di mille anime) e, nonostante il blasone del Nagdlunguaq, per il Kugsak-45 l’importante era essere presente alla fase finale. Il titolo torna al B-67 e l’allenatore vola in Svezia La vittoria finale del campionato è tornata alla squadra biancazzurra di Nuuk, che ha sconfitto il Nagdlunguaq di Ilulissat in finale, relegando al terzo posto l’IT-79, vincitrice lo scorso anno». Qui l’articolo completo: https://sostienepiccinelli.blogspot.com/2018/08/in-groenlandia-si-gioca-solo-ferragosto.html.
Oggi Nemo Thomsen ha 19 anni ed è salito nuovamente agli onori delle cronache sportive groenlandesi per essersi fatto notare con la sua nuova squadra in Danimarca. Ha contribuito alla vittoria della compagine under 19 del Kolding IF e ora ha firmato un nuovo contratto con la squadra maggiore, stando a quanto riporta «Sermitsiaq.ag». Ad oggi, peraltro, la squadra maggiore è impegnata nelle fasi finali del campionato per aggiudicarsi il titolo: un compito ancora più stimolante per il “piccolo” Thomsen.
Sempre dal quotidiano groenlandese apprendiamo che Jonas Kamper, allenatore dell’Under 19 del Kolding, stima enormemente l’attaccante groenlandese: «ha fatto passi da gigante nelle ultime due stagioni e merita di essere premiato con un contratto [nella squddra maggiore]». Non solo: «ha mentalità, è disponibile ad allenarsi e lavora duramente».
Ci siamo, è arrivato il momento dell’anno in cui la nazione più a nord del planisfero scalda i motori per prepararsi a disputare uno dei più brevi campionati del globo. Il più piccolo tuttavia, che in un certo qual modo è anche “breve”, è quello delle Isole Shilly, in cui si fronteggiano solamente due squadre i Woolpack Wanderers ed i Garrison Gunners che si incontrano per ben 17 volte nel corso del “campionato”. Ma questa è un’altra storia (che potreste leggere cliccando qui, qualora ne abbiate voglia).
Ma torniamo a noi, torniamo alla Groenlandia e al suo GM Championship, cioè la massima serie calcistica maschile dell’isola più grande del Mondo. Superlativi a parte, il campionato di calcio della Groenlandia dura poco più quindici giorni (se si prendono in considerazione anche le fasi locali). Stanno per partire i tornei delle municipalità (cioè le fasi locali di cui sopra) così come anche quelle dei campionati giovanili (under 15).
Vecchi e giovani, juniores e seniores Per comprendere pienamente quel che significa il calcio groenlandese bisogna saper astrarsi dalla quotidianità del calcio milionario, degli stadi vuoti, di pay-tv, dei giocatori considerati vecchi alle soglie dei trent’anni: i limiti di età in Groenlandia, semplicemente, non esistono. Nell’edizione del 2020, in una partita fra K-45 e N-48, si sono affrontati il più vecchio e il più giovane calciatore del campionato: Jonas ‘Kidi’ Hansen e Nemo Thomsen, segnando l’uno il gol della bandiera e l’altro una tripletta, in una partita che ha avuto ben poco da dire terminando 1-13 per il N-48 (Nagdlunguaq della città di Ilulissat), compagine arrivata in finale e sconfitta per 2 a 0 dal B-67. Jonas Hansen, il più vecchio, ha disputato la partita a 47 anni e 357 giorni mentre Nemo Thomsen, il più giovane ne aveva da poco compiuti 14: due mondi a confronto, sebbene provenienti dallo stesso paese, dato che Hansen ha sempre giocato per la polisportiva del suo paese (Qasigiannguit, insediamento della Baia di Disko che conta poco più di mille anime) e, nonostante il blasone del Nagdlunguaq, per il Kugsak-45 l’importante era essere presente alla fase finale. Dunque ecco che si sbriciola, in un certo qual modo, la rigida divisione fra under e seniores sopra accennata.
Partecipazioni e assenze Un campionato per tutte le età, verrebbe quasi da dire, in cui il vero risultato, per la verità, è quello di scendere in campo. Ovvero: organizzare la squadra e farla partecipare ai tornei locali che determineranno, successivamente, la presenza o meno di questa o quella compagine alle fasi finali da svolgersi a Nuuk.
È bene infatti ricordare come molte delle squadre del paese si trovino a migliaia di chilometri di distanza dalla capitale (Nuuk), luogo in cui si svolgono le fasi finali, cioè il torneo vero e proprio del campionato: non è sempre facile per le società, ad esempio, di Uummannaq o Tasiilaq poter prendere parte alla competizione.
Kommunikatsiya e organizzazione del campionato Nonostante i ripetuti tentativi di entrare in contatto con la federazione groenlandese di calcio, e sebbene ci sia stato un minimo contatto collaterale con la federazione locale di Nuuk, non sono stato in grado di reperire alcunainformazione a riguardo in lingua inglese. Il post pubblicato su Facebook dalla federazione groenlandese di calcio che annuncia le squadre partecipanti, nonché le competizioni locali dell’imminente campionato, è tutto in lingua locale (kalaallisut). Tuttavia, grazie al contatto con il fotografo Bruno Josefsen, la cui foto campeggia come immagine principale dell’articolo, sono riuscito a venire a capo della situazione e a capire come il campionato si terrà «nella trentaduesima settimana dell’anno», cioè dal 9 al 15 agosto. Al momento hanno annunciato la loro partecipazione le seguenti squadre:
Le squadre sono state elencate specificandone la città di appartenenza e, per quelle che sono riuscito a trovare, ho inserito anche il logo. Rimando, tuttavia, all’imponente e certosino lavoro svolto da Riccardo D’Agnese proprio riguardo loghi e mappatura delle squadre del calcio in Groenlandia.
Fasi locali Nella «ventinovesima settimana dell’anno» (cioè dal 19 al 25 luglio), come recita in kalaallisut il comunicato/post della federazione groenlandese di calcio, si svolgeranno le fasi locali del GM Championship. I clubs dovranno passare per il confronto locale, così suddiviso:
Municipalità di Sermersooq: Nel territorio più vasto e importante della Groenlandia, quello che cinge da costa a costa l’intero paese ad eccezione della punta meridionale, nonché coacervo di contraddizioni perché comprensivo della capitale occidentalizzata Nuuk così come una delle città più povere (Tasiilaq), le squadre registrate sono le seguenti:
NÛK, GSS, B-67, IT-79, FC Nuuk, Nagtoralik. Le gare dovrebbero iniziare a disputarsi il 19 luglio, tuttavia non è stata fatta menzione alla squadra di Tasiilaq che, pareva di capire dal comunicato, era stata annoverata tra le partecipanti. Così come pure s’è riportato sopra.
Municipalità di Qeqertalik (Qeqertarsuaq)
Nel territorio della Baia di Disko, uno dei più suggestivi del paese, si fronteggeranno: G-44, T-41, FC Aqisseq.
Municipalità di Avannaa (Uummannaq) Nella zona comunale di Avannaa (o spesso riportato Avannaata) si dovranno sfidare: FC Malamuk, N-71, UB-83, Eqaluk-56, I-69. Al momento la vera sorpresa è la presenza dell’N-71 di Nussuaq. La squadra non risulta abbia mai partecipato a competizioni locali ufficiali, ad eccezione per le amichevoli disputate periodicamente dalle varie squadre. Nussuaq, c’è poi da dire, è un villaggio di neanche 200 abitanti censiti (181, per la precisione, stando ai dati del 2020).
Municipalità di Qeqqa (Maniitsoq)
Nella zona comunale di Maniitsoq si registra la presenza di sole due squadre: Aqigssiak e SAK di Sisimiut.
Municipalità di Kujaataa Nella punta meridionale e più a sud del paese, si scontreranno K-1933 e Eqaluk-54.
Trasmissione televisiva delle fasi nazionali La KNR, cioè la tv pubblica della Groenlandia, ha già assicurato che coprirà l’evento delle fasi finali del campionato. Nuuk, così come altre realtà groenlandesi, ha prodotto uno sforzo considerevole nel corso degli anni al fine di adeguare i propri campi di gioco agli standard occidentali. Nella capitale, così come anche a Tasiilaq, il football pitch in erba sintetica ha soppiantato quello di terra (per chi volesse qui una testimonianza video della semifinale del 2015 disputata nel campo di Nuuk ora in syntex).
La nazionale maschile di calcio della Groenlandia torna a far parlare di sé e del confronto che, ormai da più di un decennio, intrattiene con le organizzazioni internazionali del calcio professionistico. L’Uefa, stando all’articolo pubblicato su «Sermitsiaq.ag» a firma di Nukappiaaluk Hansen, avrebbe rifiutato due confronti pubblici tra le nazionali di Gibilterra e San Marino contro la Groenlandia. Stando all’articolo, l’Uefa avrebbe rifiutato perché la richiesta groenlandese sarebbe andata a sovrapporsi «ai periodi dell’anno in cui le nazionali europee possono radunarsi». La rappresentativa isolana, tuttavia, non si è persa d’animo e l’allenatore Morten Rutkjær ha dichiarato a «Sermitsiaq.ag» che la squadra: «parteciperà ad un torneo di allenamento in Turchia» facendo partecipare alla trasferta amichevole anche «tre giocatori danesi che hanno tutti e tre genitori groenlandesi», dunque, par di capire che possano essere facilmente naturalizzati.
A quanto pare tanto il commissario tecnico, quanto il portale d’informazione bilingue, non ha voluto diffondere i nomi e neanche si sono azzardate ipotesi. Tutto fa pensare, ad ogni modo, ad una nuova strategia di strutturazione dell’undici groenlandese per cui si cercheranno giocatori con discendenza diretta isolana da poter inserire nella lista dei convocabili.
Non c’è da meravigliarsi, ad ogni modo. Lo stratagemma che verrà messo in atto dalla nazionale non è un espediente furbesco per poter annoverare nuovi nomi e far fuori i calciatori nativi groenlandesi militanti nelle squadre dell’unica serie isolana, quanto piuttosto un meccanismo ben noto nell’ambito del calcio danese. Jesper Grønkjær, infatti, pur essendo nato a Nuuk, ha sempre vestito la maglia della nazionale di calcio danese, nonostante l’autogoverno dell’Isola a partire dal 1979. Autogoverno, tuttavia, non fa rima con indipendenza e le autorità calcistiche danesi hanno fatto di tutto pur di mantenere Grønkjær all’interno dell’undici biancorosso.
La voce dagli antoparlanti del computer arriva chiara e limpida: sembra che stia telefonando in un’altra città italiana o stia parlando da un quartiere all’altro di Roma.
E invece Jakob Geisler risponde tramite Skype dalla lontanissima Nuuk, capitale della Groenlandia.
Geisler è allenatore di calcio a 11 della squadra femminile dell’IT-79 (Inuit Timersoqatigiiffiaq), una delle tre squadre della Capitale: «il livello del calcio femminile si sta abbassando e anche di molto», dice Geisler: «mancano fondi e non abbiamo strutture adeguate». Così come a Roma anche a Nuuk nessuno ha davvero a cuore le sorti dell'”altra metà del calcio”: «provo ad allenare le ragazze al meglio che posso con i mezzi che abbiamo».
In Groenlandia «tra le ragazze va molto forte il calcio a 5 (futsal) e la pallamano (handball)», dice l’allenatore viola-nero: «il livello del calcio a 5 è decisamente migliore: le calciatrici sono di livello molto alto». L’allenamento all’interno di strutture coperte, così come lo svolgimento di campionati, è facile da immaginare, è la chiave di Volta per il raggiungimento di un livello superiore che attualmente non c’è nel calcio a 11. «Il livello del calcio a 11 – dichiara Geisler – si è abbassato a causa della mancanza di una vera e propria rappresentativa: una nazionale avrebbe bisogno di fondi necessari per poter raggiungere competizioni e tornei internazionali, ma questo non accade».
Possiamo immaginare come lo sforzo profuso dalla federazione groenlandese sia stato ingente e – forse – non c’è possibilità al momento di rendere stabile la rappresentativa nazionale femminile.
Certo è che, nonostante tutto, il calcio groenlandese ha fatto dei passi in avanti notevoli dal punto di vista dello sviluppo di alcune rigidità e strutture: basti pensare al terreno di gioco. Molte sono le immagini che circolano su canali d’informazione nazionali, nonché sui social media, dei nuovi campi in erba sintetica prospicienti agli iceberg, su questo Geisler non ha dubbi: «preferisco di gran lunga l’erba sintetica», ha dichiarato. «L’erba sintetica permette una maggiore fluidità nei movimenti delle calciatrici (e dei giocatori in generale) così come nel controllo della palla», ha dichiarato l’allenatore dell’IT-79, «ora è molto meglio: possiamo correre più velocemente, cambiare direzione più rapidamente». In altre parole: tanto l’allenamento quanto le partite ufficiali hanno beneficiato del cambio di terreno dei campi da gioco della Groenlandia.
Contrariamente a quanto avevamo scritto in precedenza il campionato femminile non è ancora partito: «siamo fermi a causa delle restrizioni dovute dal Covid-19», afferma Geisler, «non sappiamo ancora quando potremo ricominciare a disputare partite di campionato: ancora non abbiamo notizie certe a riguardo».
La prossima settimana è quella buona: stando alla pagina Facebook della federazione groenlandese di calcio, a partire dal 14 luglio si terranno le partite valide per le fasi locali del campionato più a nord della Terra.
La prima settimana di confronti calcistici (14-16 e 17-19 luglio) sul rettangolo verde vedrà fronteggiarsi le squadre che intendono primeggiare alle fasi locali del campionato, dunque potremmo chiamare questa prima fase di scrematura “fase preliminare” o “comunale”. Le cittadine (o città) più organizzate delle varie zone amministrative in cui la Groenlandia è divisa hanno l’onore e l’onere di prendere parte all’organizzazione del torneo assieme alla federazione calcistica del paese.
Groenlandia del nord: Uummannaq
Le prime a scendere in campo saranno le squadre appartenenti alla zona nord della Groenlandia, più precisamente del territorio di Uummannaq, e le squadre che si confronteranno saranno le seguenti: Eqaluk 56, FC Malamuk e Amaroq 53. L’ultima tra le squadre citate sarà da monitorare per capire se sarà in grado di tenere testa alle due ben più quotate compagini di Eqaluk e Uummannaq: l’Amaroq, in effetti, non si iscriveva alle fasi preliminari del campionato dal 2013 quando la squadra era denominata Amaroq Saattut e terminò all’ultimo posto. Senza dubbio, in effetti, l’FC Malamuk sarà la squadra da battere di questo mini-girone a tre.
Groenlandia centrale: Sisimiut
Il 17 e il 18 luglio, invece, scenderanno in campo le squadre appartenenti al territorio di Sisimiut: SAK (acronimo di Siumut Amerdlok Kunuk), S-68 e Aqissiaq rispettivamente delle città di Sisimiut (SAK e S-68) e Maniitsoq. Anche in questo caso sarà interessante monitorare quali saranno gli sviluppi del mini-girone in relazione all’Aqissiaq, storica compagine di Maniitsoq, che non prendeva parte alla GM Championship da molti anni.
È utile ricordare come la cittadina di Maniitsoq, negli ultimi decenni, sia stata sempre rappresentata dalla squadra biancorossa Kagssagssuk Maniitsoq.
Groenlandia centrale: Baia di Disko
Certamente più avvincente saranno le gare che si disputeranno dal 14 al 19 luglio: le squadre appartenenti alle cittadine e villaggi della Baia di Disko sono tra le più quotate e meglio organizzate, dopo quelle afferenti alla capitale Nuuk. Scenderanno in campo le seguenti compagini: Aqisseq (altra squadra di Maniitsoq), Tupilaq 41 (di Aasiaat), Kugsak (del villaggio di Qasigiannguit, talvolta scritta anche come K-45), Disko-76 (di Qeqertarsuaq) e G-44 (anche quest’ultima di Qeqertarsuaq). In questo girone saranno certamente le squadre di Qasigiannguit e Qeqertarsuaq a primeggiare, tuttavia il campionato groenlandese riserva sempre grosse sorprese, dunque è bene non sottovalutare aprioristicamente le squadre di Aasiat e di Maniitsoq.
Per comprendere pienamente quel che significa il calcio groenlandese bisogna saper astrarsi dalla quotidianità del calcio milionario, degli stadi vuoti, di pay-tv, dei giocatori considerati vecchi alle soglie dei trent’anni: i limiti di età in Groenlandia, semplicemente, non esistono. Lo scorso anno infatti, in una partita fra K-45 e N-48, si sono affrontati il più vecchio e il più giovane calciatore del campionato: Jonas ‘Kidi’ Hansen e Nemo Thomsen, segnando l’uno il gol della bandiera gol e l’altro una tripletta, in una partita che ha avuto ben poco da dire, terminando 1-13 per il N-48 (Nagdlunguak della città di Ilulissat), compagine arrivata in finale e sconfitta per 2 a 0 dal B-67.
Jonas Hansen, il più vecchio, ha disputato la partita a 47 anni e 357 giorni mentre Nemo Thomsen, il più giovane ne aveva da poco compiuti 14: due mondi a confronto, sebbene provenienti dallo stesso Paese, dato che Hansen gioca da sempre per la polisportiva del suo paese (Qasigiannguit, insediamento della Baia di Disko che conta poco più di mille anime) e, nonostante il blasone del Nagdlunguaq, per il Kugsak-45 l’importante era essere presente alla fase finale.
Non solo uomini: al via le fasi locali del campionato femminile
Cinque giorni fa si è svolta la partita valevole per le fasi locali del campionato di calcio femminile della Groenlandia. A scontrarsi sono state le compagini dell’I-69 e dell’N-48, rispettivamente appartenenti alla città di Ilulissat: subito un derby! Le squadre si sono date battaglia per 90 minuti ma il campo ha decretato l’I-69 come vincitrice per 3 reti a 0.
Il campionato groenlandese di calcio partirà. Questa è la notizia diramata dall’associazione calcistica KAK, associazione sportiva groenlandese a mezzo Facebook e ripresa dal giornale danese-groenlandese Sermitsiaq: «La Federazione calcistica groenlandese Kak ha dichiarato che le partite di qualificazione dei campionati di calcio, maschili e femminili, possono essere disputati in tutta sicurezza». La Groenlandia, dunque, rimette in moto la macchina del campionato calcistico: si parte fra tre settimane: «i campionati dei territori comunali – spiega il quotidiano Sermitsiaq – possono essere utilizzati come partite di qualificazione per le fasi finali» che solitamente si svolgono nel mese di agosto. Stop, invece, ai campionati giovanili: l’annullamento dei tornei ha colpito le categorie Under 15 e Under 18 a causa del ritiro di molte città ospitanti con conseguenti problematiche relative ad alloggi e pernottamenti.
Nuovo sponsor tecnico
La Federazione calcistica groenlandese ha, inoltre, concluso un accordo tecnico con la blasonata “Macron” per una «sponsorizzazione pluriennale»: «Un accordo di enorme importanza – ha dichiarato Finn Meinel della federazione – per continuare a rendere professionistico e professionale il futsal e il calcio a 11 groenlandese con partnership a lungo termine di questo genere».
Come si svolge il campionato groenlandese
Il campionato di calcio è strutturato in tre fasi: locale, regionale e “nazionale” (ma è più corretto chiamarla “finale”), quest’ultima divide le squadre in due gruppi (A, B), solitamente non più di 12. Le fasi locali si svolgono prima della settimana di ferragosto, momento clou del GM, l’acronimo del campionato di calcio dell’isola. La fase finale si gioca su un campo solo, quello di Nuuk, recentemente rimesso a nuovo e in erba sintetica, fino a qualche anno fa in terra battuta. Ma che nessuno t(r)emi: il romanticismo del campionato più a nord del Pianeta Terra non è stato affatto minato dalla colonizzazione del verde artificiale: gli spalti sono sempre i soliti, ovvero, la partita la si guarda dalle rocce, liberamente, senza pagare nulla.
La piccola cittadina di Asiaat e il nuovo campo in erba sintetica.
Il difensore centrale della B-67 entra, a pieno titolo, nella hall of fame
della squadra e del calcio groenlandese. «Grande visione di gioco e
controllo della palla, anche in situazoni di pressione», viene definito
così dallo staff della B-67. Perché entra di diritto nella storia del
club biancoblu? Perché ha raggiunto 148 partite in prima squadra fra il
2003 e il 2017, segnando 8 gol e diventando «uomo partita» per ben 10
volte.
Per prima squadra, si intende, ovviamente quella di calcio a 11 outdoor dato che in Groenlandia si gioca indoor per
quasi tutto l’anno praticando calcio a 11, a
5, handball (pallamano) e altri sport: solo per tre mesi l’anno il clima
consente di disputare partite all’esterno e di imbastire il GM
Championship, la massima (unica) serie groenlandese di calcio,
precedentemente anche sponsorizzata dalla Coca-Cola. I campi da gioco
sono tutti in terra battuta eccetto due, quello di Nuuk e uno a
Qaqortoq, come descritto dal «Guardian» nel 2014: «negli anni recenti
il calcio groenlandese ha compiuto un balzo in avanti, grazie al campo
in erba sintetica di Qaqortoq. La nazionale partecipa agli “Islands
Games” sin dal 1989».Nell’ultima edizione del campionato,
vinto inaspettatamente dall’IT-79 proprio sulla B-67, le finali si sono
disputate nel nuovo campo sintetico di Nuuk.
Il campionato di calcio a 11 outdoor è strutturato in tre fasi:
locale, regionale e finale, quest’ultima raggruppa due gironi, due
gruppi di 6 squadre, le due prime in classifica si contenderanno la
vittoria del campionato stesso. Non esistono spalti nel
campionato groenlandese e si può osservare la partita dalle imponenti
rocce al lato del campo e capita, in alcuni “impianti” di alcune
cittadine più piccole, che il pallone finisca in acqua.
Il campo di Nuuk prima del manto sintetico (fino al 2016)
A Nuuk è andata in scena la Polar Seafood
Cup, una coppa di futsal indoor a cui partecipano calciatori e
calciatrici di categorie giovanili (U17, U15, U13), compresi i piccoli
U9 della B-67 di Nuuk di quest’anno: arrivati quarti avendo fronteggiato
i ragazzi più grandi nel girone.
Oltre il campionato di futsal, in questi giorni a Nuuk si è tenuta la
Polar Seafood Cup. Tutti e tre i club partecipanti, B-67, GSS e N-48
hanno conquistato delle medaglie nel torneo che si è tenuto a Nuuk in
questi giorni di Febbraio. «Molti bambini e adolescenti partecipanti
hanno disputato, oltre alla coppa, anche partite di campionato nel fine
settimana [organizzato dalla Nuuk Boldspil Union nda]», ha dichiarato
Finn Meinel, allenatore della B-67 a «Sermitsiaq», testata bilingue
danese/groenlandese.Per la categoria
Under 11 (U11) hanno partecipato tre squadre della B-67 e due della GSS:
la squadra biancoblu si è aggiudicata sia oro che bronzo lasciando ai
giallorossi della GSS l’argento. Non solo U11: la squadra Under 9 della
B-67, infatti, ha partecipato il torneo fronteggiando giocatori più
grandi e guadagnando un ottimo 4° posto nel girone
Sorprendente vittoria nella U13
La squadra U13 della GSS ha sorprendentemente vinto in finale contro la
compagine favorita dell’N-48: la squadra di Ilulissat era riuscita a
raggiungere la fase finale nonostante la sconfitta con la B-67 nel corso
del campionato. La squadra di Ilulissat non ce l’ha fatta e contro i
giallorossi è caduta completamente nella parte finale della gara.
La GSS aveva raggiunto la fase finale a seguito della partita vinta
contro la B-67: «Regin Thomsen ha giocato molto bene, insieme ai suoi
compagni Ringsted e Berthelsen», ha dichiarato Finn Meinel.
B-67 Ragazze imbattute
La compagine Under 17 femminile biancoblu è rimasta imbattuta per tutta
la durata del torneo: le ragazze hanno messo a ferro e fuoco il torneo
vincendo ogni gara e aggiudicandosi l’oro. Il secondo posto è toccato
all’IT-79.