Vogliamo vincere! Mascioli, Di Stefano e Fonzo stendono il Casal Bernocchi

Torno a vedere la Borgata dopo ben due partite di assenza: l’infrasettimanale contro la Polisportiva Giovanni Castello e la prima del nuovo anno contro la Polisportiva Canarini Rocca di Papa. Entrambe sconfitte: il periodo non è dei migliori e anche se il detto reciterebbe che ad anno nuovo corrisponda una vita nuova, è arrivata la beffa agli ultimi minuti contro la squadra castellana condannando la Borgata alla sconfitta anziché al raggiunto pareggio.

La partita di oggi [14 gennaio 2024] è la  prima del girone di ritorno e al ‘Danilo Vittiglio’ arriva il CVN Casal Bernocchi. Dall’esordio [caldissimo] del 2 ottobre [2023] alla prima giornata del girone di ritorno [infreddolita e leggermente piovosa], la Borgata vince sempre in rimonta. Non sono bastate sedici giornate di campionato: tuttora non riesco a decifrare l’acronimo CVN e qualsiasi soluzione possa prospettare per provare a interpretarne il senso essa risulta essere tremendamente fallace. O comunque cacofonica tanto quanto l’acronimo in sé. 

Il 2 ottobre a sbloccare il risultato era stato Candi (il centravanti rossoblu) al 22′ del primo tempo, abile nello sfruttare una disattenzione della difesa granata. Manco a farlo apposta, al 23′ della prima frazione di gioco, è la squadra ospite a passare in vantaggio su punizione. Sembra uno scherzo del destino, come la tris assurda (King, Soldatino e D’Artagnan) che sembrava avesse inchiodato Proietti-Mandrake in «Febbre da cavallo».

E per fortuna che quella tris l’aveva giocata la fidanzata Gabriella senza dirgli niente.

Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. 

Primo tempo
Passano pochi secondi, ma davvero pochi secondi, dal fischio dell’arbitra Improta di Frosinone, che la Borgata è già minacciosa: dopo ventotto secondi, Mascioli (Moreno) è a tu per tu col portiere Scacchi, pronto a trafiggerlo. Sarebbe bastato un tocco morbido e invece la palla sbatte contro gli stinchi dell’estremo difensore ospite. A fine partita Mascioli dirà che si era fatto prendere dall’ansia del gol. Che uno dice «te, guarda che ti sei mangiato!» ma dopo una sequela di sconfitte, a volte giunte all’ultimo minuto, la pressione c’è e si fa sentire talmente forte che anche la cosa che riusciva facile tempo addietro è difficile da replicare ora.

Al 16′ è ancora la Borgata a farsi avanti: il contropiede riesce benissimo e la superiorità numerica è soverchiante. Mascioli (ancora lui) e Di Stefano sono soli davanti al portiere: il 10 serve Di Stefano per spiazzare il portiere (Scacchi, in effetti si tuffa) e la mezzala deve semplicemente toccare il pallone di piatto.
La porta è vuota ma la palla non entra.
Vale lo stesso discorso di prima. Anche se, stavolta, era davvero un’occasione ghiottissima, anzi: l’occasione. Il risultato è inchiodato sullo 0-0: sugli spalti si continua a cantare ma c’è chi inizia a mugugnare [palesemente il sottoscritto].

Lo scrittore statunitense Artur Bloch dice che «se c’è qualcosa che può andare male, andrà peggio». Cosa può andare male (e peggio) in una partita in cui il primo tempo è stato completamente dominato dalla squadra di casa? Un episodio, ad esempio, per cui al 22′ viene atterrato Cinti al limite dell’area difesa da Pagano. Un minuto dopo, Pancione porta in vantaggio il Casal Bernocchi su punizione. 

La Borgata è sull’orlo del precipizio: non solo non segna più, ma subisce gol dal diretto avversario, quello contro cui “se non fai tre punti”, finisci dalle parti del Borghesiana che di punto ne ha uno solo.

Cosa si fa quando tutto va storto? Antonio Gramsci, filosofo ed esponente del Partito comunista d’Italia, provò a dirlo in una situazione ben più complicata: era prigioniero nelle carceri fasciste e nel 1927 in una lettera scrisse: «[…] Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna
rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio».

Dunque, la Borgata ricomincia dal principio. 

Al 32′ è Piccardi a: volare sulla fascia, ad arrivare fino al termine del campo e a servire Di Stefano rasoterra. Ma anche in questo caso la mezzala non riesce a toccare il pallone, anche se di un nonnulla. 

Un minuto dopo Mascioli (Moreno) si rimedia una punizione dalla linea  mediana. Quanto mancano alla Borgata i suoi gol su punizione? Quante volte abbiamo azionato la fotocamera dei telefoni dagli spalti perché «dai, che mo Moreno la butta dentro» per poi bloccare nuovamente il dispositivo perché niente era avvenuto? Domande retoriche, ovviamente.
Ma oggi va diversamente: la punizione di Mascioli trafigge Scacchi e finalmente la Borgata pareggia.

C’è ancora tempo, prima del doppio fischio dell’arbitra, per una ulteriore punizione di Pancione che fa tremare tutti: Pagano respinge e la difesa, in qualche modo, salva la situazione.

Secondo tempo
Decimo minuto: Di Stefano regala una punizione a Mascioli e sugli spalti ci si guarda reciprocamente sospirando «fosse la volta buona che fa la doppietta». Ma non va così: ancora 1-1. Il Casal Bernocchi prova a farsi vedere e ad impostare un gioco più ordinato a centrocampo: la Borgata reagisce compatta e incassa quando c’è da incassare, restituendo al mittente ogni affondo. Al 17′ è bene segnalare un gesto atletico superbo di Cicolò che riesce a divincolarsi tra due uomini rossoblu: il tiro è angolato ma il portiere lo vede partire e riesce a bloccarlo senza troppa difficoltà. 

Il gol del vantaggio arriva al 29′ grazie a Di Stefano e devo chiedergli scusa in questa sede: tanta era la gioia di averlo visto insaccare quel tiro a distanza ravvicinata da Scacchi che non ricordo come abbia fatto a segnare. C’entra un uno-due con Cicolò, c’entra la sua azione precedente, ma vaglielo a dire alla mia ram

A questo punto il Casal Bernocchi tenta il tutto per tutto: ogni schema salta e il gioco si fa più duro, in alcuni momenti anche abbastanza teso. Il centravanti ospite è capitano, certo, ma solo per quel che riguarda la polemica con Caporalini: di sostanza, calcisticamente parlando, ne ha dimostrata poca.

Si lotta su ogni pallone e per ogni secondo perso, c’è un focolaio di protesta; si cercano tutti i mezzi possibili per pareggiare i conti da parte ospite, così come – dall’altra parte – si tentano tutti i mezzi per poter allontanare la palla dall’area difesa da Pagano. Pancione è l’unico che continua a provarci per tutta la seconda parte della ripresa: Candi e Ascione risulteranno non pervenuti al termine delle ostilità. 

All’ultimo dei sei minuti di recupero, all’ultimo istante, Fonzo vuole dire la sua: riceve un pallone da Seydi, lo porta sul piede buono e tira.

È il 3-1: dopo c’è solo il fischio dell’arbitro. 

Che uno può anche raccontarla una partita così, ma rischia di scadere nel banale o nel retorico. Ma, davvero, c’erano dodici cuori pulsanti in campo: la gradinata non ha mai smesso di supportare la squadra. 

E, ora, ci attende l’Atletico Diritti al campo dell’Elis.
C’è una salvezza da conquistare.

Il tabellino della sedicesima giornata di campionato (prima del girone di ritorno) | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – CVN CASAL BERNOCCHI 3-1

MARCATORI: 22’pt Pancione (CB), 34’pt Mascioli M. (BG), 29’st Di Stefano (BG), 51’st Fonzo (BG)


BORGATA GORDIANI:
Pagano, Caporalini, Piccardi (37’st Ciamarra), Cassatella (24’st Seydi), Colavecchia, Capostagno, Di Stefano, Mascioli F. (17’st Chimeri), Cicolò, Mascioli M. (37’st Chiarella), Pompi (24’st Fonzo). PANCHINA: Barsotti, Marku, Cultrera. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

CVN CASAL BERNOCCHI: Scacchi, Lamarte (38’pt Rizza), Riccio, Fusco, Carrino, Pastori, Pancione, Bernardi (19’st Ginnia), Candi, Ascione, Cinti (24’st Romano). PANCHINA: Lombardi, Di Marco, Spizzica, Ranieri. ALLENATORE: Giovanni Riccio.

ARBITRA: Erika Improta (Frosinone)

NOTE: Ammoniti: 37’pt Lamarte (CB), 12’st Bernardi (CB), 22’st Cassatella (BG), 32’st Candi (CB), 48’st Pagano (BG). Angoli Borgata Gordiani 2 – 3 Cvn Casal Bernocchi. Recupero: 2’pt – 5’st (più un minuto aggiuntivo al 50’st).

Tempo di gioire: seconda vittoria consecutiva (1-3) al “Moscarelli” [con pagelle – ma non vi ci abituate troppo, eh]

Quando uno si immagina le “trasferte”, di solito, pensa a posti lontanissimi, difficilmente raggiungibili (specie tra le categorie dilettantistiche), oppure al costo del viaggio perché le distanze da colmare sembrano infinite. 
La trasferta di una mesta domenica elettorale è, però, a Via Selinunte, al Quadraro. Precisamente al campo “Marco Moscarelli”, casa dell’Accademia Real Tuscolano Calcio. Semmai questo articolo dovesse arrivare sotto gli occhi di qualche giocatore/componente/dirigente accompagnatore della squadra locale non me ne voglia: abbrevierò il nome in “Real Tuscolano”. 
Campo in erba naturale, quindi di fango nel reparto difeso da Poma e Mariani, quindi terra ai bordi e nei punti più calpestati. Un campo pienamente “dilettantistico”: pochissima distanza fra terreno di gioco e gradoni, se non fosse per la rete di protezione che divide i due ambienti. Dietro il campo corrono gli sferragliamenti dei convogli regionali appena ripartiti da Capannelle.
Mascioli “cucchiaia”, Cirmizi risponde
La Borgata parte subito forte ma l’occasione che arriva al quinto minuto è quella che di solito si chiama “d’oro” non a caso: Mascioli è solo appena fuori l’area piccola difesa da Mariani, stoppa col petto, si coordina e spedisce fuori di un nonnulla.
Inizia l’assalto all’arma bianca dei nostri: al decimo si reclama un rigore per un fallo di mano, gli undici granata si sbracciano e indicano il gomito all’attento direttore di gara ma non c’è verso di far cambiare opinione a Cielo (alto cielo bluuu / quanto spazio c’è lassùùù).
Il Real Tuscolano prova a farsi vedere un minuto dopo l’episodio citato: al 13′ una punizione al limite dell’area rimediata da Pepperosa potrebbe rivelarsi pericolosa. Lo schema scelto non è tra i più felici e i due tocchi si trasformano in un passaggio per la difesa della borgata che libera l’area immantinente. Tre minuti dopo la partita si sblocca: Di Stefano, in uno dei suoi soliti slalom (quasi a imitare quelli di un giovane Gianfranco Zola), lascia sul posto la difesa avversaria e il portiere Mariani è costretto a buttarlo giù in area. Cielo (che è sempre più blu) non ha dubbi: rigore. 
Cucchiaio di Mascioli e gol dell’uno a zero. 
Attorno alla mezz’ora il gioco inizia a peccare di staticità: la Borgata sembra non voler spingere più di tanto per cercare il raddoppio e il Real ci prova ma senza incidere. Scintille al 40′: un episodio – che nessuno ha ben capito com’è nato – ha portato le due squadre ad interrompere il gioco per regolare verbalmente i conti. Ne nasce una contesa che coinvolge entrambe le squadre. Due minuti dopo il Real pareggia con una bella azione corale conclusa con un tocco morbido di Cirmizi. Primo e unico guizzo della squadra locale. Cirmizi (uno dei migliori in campo della squadra locale in maglia grigia) ci riproverà due minuti dopo ma Poma non concede sconti: hic manebimus optime

Real in 10: Borgata avanti su tutti i fronti
Tre minuti dopo il fischio di Cielo (questa stanza non ha più pareeetiiii ma albeeeriii) per l’inizio della ripresa, la Borgata è già in avanti ed ecco il secondo patatrac difensivo della squadra locale: pressing di Di Stefano su Plebani e Rotondo, quest’ultimo rischia il retropassaggio al portiere per far ripartire l’azione. Di Stefano scatta e va ad insidiare l’estremo difensore, sta per togliergli il pallone ma viene messo giù: ancora un fallo del portiere, ancora un cartellino giallo, dunque l’espulsione e – di nuovo – rigore. 
Il solito Mascioli trasforma il tiro dagli undici metri portando nuovamente in vantaggio la Borgata. 

Il Real in 10 sembra voler continuare a dire la sua ma la difesa granata  (ad eccezione di qualche momento di defaillance) tiene bene, sebbene mister Amico abbia scelto di far riposare Pompi e Chieffo (che comunque entrerà al 34’st per sostituire Mascioli iuior). 

Un altro errore difensivo del Real consegna il pallone a Cassatella e il numero 8 granata sa cosa si deve fare in questi casi: segnare e chiudere la partita. Al “Moscarelli” finisce, sostanzialmente, al 38′ della ripresa: la Borgata conquista tre punti preziosissimi e torna in seconda posizione a -3 dal Torrenova Footballclub, uscito con le ossa rotte dalla trasferta al “XXV Aprile” di Pietralata contro la Liberi Nantes che supera l’Alba Roma e balza in avanti provando ad uscire dalla secca della zona retrocessione. 
“Chi viene vale, chi non viene non vale”

Il tabellino della quattordicesima giornata di campionato | Seconda Categoria Laziale | Girone F

ACCADEMIA REAL TUSCOLANO CALCIO – BORGATA GORDIANI 1 – 3


MARCATORI: 
18’pt (rig.) Mascioli M (BG), 42’pt Cirmizi (RT), 9’st (rig.) Mascioli M (BG) 37’st Cassatella (BG)

ACCADEMIA REAL TUSCOLANO CALCIO: Mariani, Plebani (33’st Vitelli), Rotondo, Arrigoni, Mazza, Perrozzi, Pepperosa (6’st * Barbati), Pascucci, Cirmizi (19’st Paolacci s.n.), Trombetta (33’st Marini), Ladogana PANCHINA: Cecilia, Catalano, Grappasonni. ALLENATORE: Fabrizio Saccucci

BORGATA GORDIANI: Poma, Piccardi, Colavecchia, Mascioli F. (34’st Chieffo), Mascelloni (11’st Alfonsini), Chimeri, Di Stefano (38’st Ciamarra), Cassatella, Chiarella (29’st Cicolò), Mascioli M. (49’st Barsotti), Proietti PANCHINA: Capuani, Pompi, Casavecchia, Corciulo. ALLENATORE: Fabrizio Amico

ARBITRO: Mirko Cielo (Roma1)

NOTE: Espulso al 9’st Mariani (RT) per doppia ammonizione. Ammoniti: 17’pt Mariani(RT), 22’pt Trombetta (RT), 27’pt Piccardi (BG), 2’st Mascioli M (BG) per simulazione, 6’st Mariani (RT), 15’st Colavecchia (BG), 44’st Cassatella (BG). Angoli: Accademia Real Tuscolano Calcio 1 – Borgata Gordiani 2. Recupero: 1’pt – 6’st


Piccola avvertenza
* Non è certo che sia entrato il numero 13 Barbati. Chi si immaginava potesse essere il sostituto (cioè il senza numero indicato sulla distinta) è entrato al 19’st sostituendo Cirmizi. Avendo indossato la divisa da portiere dopo essersi tolto la giacca a vento, l’informazione potrebbe essere inesatta, dato che nella lista non era presente il numero 12 (o il 21).

Le pagelle [ma non vi ci abituate, eh]

Poma 8: Sempre attento su ogni pallone: se manca lui, tutta la difesa granata soffre infinitamente (Ciampino docet).
Piccardi 8: Trotta, vola sulla fascia e poi stoppa, crossa macinando chilometri. È l’uomo di cui ha bisogno la difesa e il reparto offensivo: se ce lui in campo, non c’è da temere.
Colavecchia 7: Partita di sacrificio e su un campo non facile con avversari pronti a vender cara la pelle.
Mascioli Francesco 6,5 (dal 34’st Chieffo s.v.): Manca qualche rimpallo ed è sembrato non essere in partita fin dal primo minuto ma, ad ogni modo, porta a termine quel che il mister gli ha chiesto di fare. 
Mascelloni 6+ (dall’11’st Alfonsini s.v.): Non tutte le domeniche sono buone, non tutti i palloni sono “tondi” e gli avvallamenti del campo non hanno giocato a favore del pilastro difensivo granata. Nada te turbe!
Chimeri 7,5: Indossare la maglia numero 6 (di capitan Zannini) è roba che conta, dalle parti della Borgata. Onora maglia e ruolo con tutto se stesso. 
Di Stefano 8,5: Sguiscia come solo lui sa fare, lascia al palo la difesa avversaria; rimedia due calci di rigore per la gioia di Mascioli. Solo che ora deve tornare a segnare, altrimenti Moreno prende il largo e poi chi lo sente più!
Cassatella: 8+: In campo è la certezza della squadra: lui e Pompi insieme sono come Eurialo e Niso. Era da solo, stamattina, ma ha segnato e ha coordinato il centrocampo come solo lui è in grado di fare.
Chiarella 6: Manca il gol dalla partita con la Football United ma tutto il muro granata è con lui. 
Mascioli Moreno 8,5: Due rigori trasformati, tanti cross andati in porto ma a cui è mancato quel quid in fase di realizzazione, +2 nella classifica marcatori: what else?
Proietti 6,5: “Corri, ragazzo, laggiù!”. Più volte ha tentato il colpo di prima à la Football Manager senza riuscirci. 

Il gol dell’1-2 di Mascioli