Lanuvio all’inglese: 2-0 sulla Borgata. [Domenica di fango]

Chi se la ricorda la trasferta di Moricone di due anni fa? Sono già passati due anni: era il 19 marzo del 2023, campionato di Seconda Categoria. La Borgata riuscì a vincere con l’incornata finale di Chimeri dopo essere andata sotto di due gol. Qualcuno si ricorderà di quella trasferta per vari motivi: il campo era nella conca di Moricone in cui nel parcheggio c’erano i gradoni ma di fronte al campo no, zero spalti di fronte al terreno di giuoco, partita vista dietro le spalle di Capuani (allora estremo difensore granata) dal parcheggio, campo di terra battuta e righe segnate alla volemosebene

Vedere (e ricordare) per credere (e sorridere): 

Il campo del Lanuvio Campoleone era, invece, di erba naturale. Una chiccheria per queste categorie… se tenuto bene. Non era, ovviamente, questo il caso. Il terreno era per lo più fangoso e nel primo quarto d’ora i nostri (praticamente tutti) sono scivolati a terra. È caduto anche l’arbitro, tanto il campo non era al meglio delle condizioni. Ma si sa: in questi casi ad essere favoriti sono i locali. Il Lanuvio conosce il campo e i suoi avvallamenti, le sue buche e i suoi possibili tranelli, dunque gli undici locali iniziano subito a dettare i ritmi del gioco: la Borgata soffre fin dal principio anche perché i nostri scendono in campo rimaneggiati, come dicono quelli bravi, dato che in difesa mancano Chimeri, Mascelloni e Colavecchia. La struttura dell’Egilberto Martufi, poi, evoca brutti ricordi alla Borgata: i campi lunghi, con la pista d’atletica attorno, non sono mai stati amati dai granata (citofonare Polisportiva Ciampino). 

Primo tempo
Nel primo quarto d’ora l’iniziativa è tutta rossoblu: all’8′ il reparto offensivo locale arriva fin dalle parti di Repetti, un minuto dopo (al 9′) una punizione (seconda nel giro di tre minuti) calciata da Sadotti impegna l’estremo difensore granata. All’11’ le divise bianche dei nostri sono già tutte marroni. Siamo al quarto d’ora: più che assedio è, semplicemente, un senso unico d’attacco. La Borgata non ha ancora tirato in porta e si gioca costantemente nella metà campo difesa da Repetti.

Bisogna uscire urgentemente da lì’…

Al 17′ un tiro dalla distanza, morbido ma insidiosissimo, di Cicchetti ha tentato di cogliere impreparato Repetti, puntando a togliere la ragnatela dall’incrocio dei pali: il nostro si produce in un colpo di reni stupendo deviando in angolo. Cinque minuti dopo (22′), il Lanuvio costruisce un’ottima azione che fa arrivare il centravanti a battere Repetti. Azione corale bellissima: peccato fosse in fuorigioco.

Dice: «vabbè ma che ne sai, quando subisci gol è sempre forigioco. Stai a rosicà, è evidente».
Dico: «eh, ma stavolta me ne so accorto pure io che so miope e non ce vedo».

Il direttore di gara Cappelli assegna il gol e il Lanuvio passa in vantaggio. Una batosta che non ci voleva proprio. Sei minuti dopo Mascioli (Francesco) recupera ottimamente il pallone a centrocampo ma poi lo regala all’azione di ripartenza del reparto offensivo locale: l’azione costruita è la fotocopia di quella messa in atto per il gol che ha sbloccato la partita. Per fortuna il tiro di Cicchetti a tu per tu col portiere è morbidissimo e Repetti blocca sicuro. L’unica buona occasione per la Borgata è al 39′: il reparto offensivo riesce a procurarsi una punizione dal limite dell’area. Mascioli (Moreno) avrebbe potuto sfoderare un tiro dei suoi ma, invece, il pallone termina alto sopra la traversa. È il 44′ ma c’è ancora tempo per un’azione del Lanuvio, ancora su percussione laterale: cross di Fondi rasoterra al centro dell’area a cercare Cicchetti: è ancora Repetti a negare il raddoppio. 

Della sana e giuocosa pirotecnia calcistica
 al fine di allietare gli astanti gordiani convenuti
in quel di Lanuvio.

Secondo tempo
La Borgata scende in campo decisamente più propositiva: vuole il pareggio. I granata tornano a fare i granata e impostano il gioco costringendo il Lanuvio nella propria metà campo: cercano di vincere le difficoltà del campo, impostano e costruiscono azioni che, tuttavia, non riescono mai a concretizzarsi realmente. All’11 Moretti riesce ad eludere la difesa locale e a lasciar partire un tiro angolato dalla sinistra ma sfila sul fondo. Al quarto d’ora la Borgata riesce a battere tre angoli consecutivi ma stavolta non vanno neanche i corner. Il Lanuvio sa soffrire e chiudersi: si teme il contropiede velenoso che però ancora non giunge a minacciare la difesa ospite. Nel frattempo ha iniziato a piovigginare incessantemente, di quella pioggia che a Bilbao chiamano txirimiri, vale a dire quella sottilissima pioggerella che ti arriva fin dentro le mutande e manco te ne accorgi. La partita si conclude davvero al 38′: Bastianelli insacca il secondo gol del Lanuvio, su manovra offensiva locale. Dai gradoni si continua a cantare: non importa che anche questa sia andata, importa crederci (come dimostrato nella ripresa) fino alla fine del campionato. Fino alla salvezza. Partita dopo partita.
Noi ci siamo. [Pure da Berghem, pota!].

Chiudo gli occhi e penso che / passa, il tempo passa, insieme a te 

Il tabellino della dodicesima giornata di campionato | Prima categoria laziale | Girone F

LANUVIO CAMPOLEONE – BORGATA GORDIANI 2-0

MARCATORI: 22’pt Filitti, 38’st Bastianelli

LANUVIO CAMPOLEONE (4-3-3): Cortini, Cavaterra, Amici, Tetti (29’st Barberi), Cipriani, Costantini, Cicchetti (38’st Rossi), Sadotti, Filitti (40’st D’Alessio), Fondi (27’st Limotta), D’Avinio (19’st Bastianelli). PANCHINA: Maferri, Schettino. ALLENATORE [nome non indicato sulla distinta]

BORGATA GORDIANI (3-4-1-2): Repetti, Piccardi (46’st Di Giambattista), Valente, Pompi, Caporalini, Mascioli F., Soru (1’st Fonzo), Samba (40’st Ranallo), Cultrera Marco (22’st Di Stefano), Mascioli M. (38’st Ciamarra), Moretti. PANCHINA: Cherubini, Agrippino, Tarisciotti, Cultrera Matteo. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

ARBITRO: Leonardo Cappelli (Roma1)

NOTE: AMMONITI: 29′ Caporalini (BG), 39’pt Cipriani (LC), 5’st Mascioli F. (BG), 18’st Mister Amico per proteste, 29’st Cipriani (LC), 33’st Valente (BG). ANGOLI: Lanuvio Campoleone: 4 – 4 Borgata Gordiani. RECUPERO: 1’pt, 4’st.

Cosa importa se è finita, che cosa importa se ho la gola bruciata o no? [una amara splendida giornata a Rocca di Papa]

Cosa scrivere? Da che punto partire?
Spesso il modo migliore è partire dalla fine: la Borgata ha perso 4-1 in casa dei Canarini Rocca di Papa ed è sprofondata in terzultima posizione. Proprio quando il gioco stava migliorando e le vittorie (ad esempio contro il Monteporzio) stavano tornando.
Terzultima posizione significa play-out contro la Polisportiva Ciampino.
Il dato in sé è implacabile. Dopo un campionato che, come si dice in gergo, è stato tiratissimo, in cui la squadra (davvero) non si è mai risparmiata, giunge la scure implacabile dell’ulteriore prova da dimostrare nell’ancor-più-ultima-giornata, peraltro contro dei rivali con cui la Borgata non ha ottimi trascorsi.
Per chi volesse rileggere i precedenti scontri col Ciampino, può farlo a questo link: https://sostienepiccinelli.blogspot.com/search?q=polisportiva+ciampino.

Stop that train: I wanna get… off
Domenica il clima era quello delle grandissime occasioni: la squadra di Rocca di Papa (Canarini Rdp) aspettava questo scontro per laurearsi campionessa della Prima Categoria ed approdare al campionato di Promozione, il gradino successivo del dilettantismo.
Partiamo con un pullman come quando si va in gita scolastica e i prof fanno l’appello [abbiamo fatto pure quello]. Cinquanta magliette granata salgono diligentemente sul pullman in direzione Campi d’Annibale: troviamo il paese intero sui gradoni dello stadio del Rocca di Papa e un numero piuttosto ingente di forze dell’ordine.

Una volta arrivati, nonostante fossimo consci di essere in netta minoranza, e che già gli avversari si stessero preparando mentalmente alla vittoria, ho percepito che il clima fra di noi fosse quello di esserci. (Heidegger ora pro nobis).

Che, in un certo qual modo, la Borgata poteva farcela, poteva dire la propria in un campo complicato, all’ultima giornata di un campionato complicatissimo.

Il primo tempo dà l’illusione che la Borgata potesse davvero, con un inatteso coup de théâtre contro la prima della classe, affermare il proprio gioco: al 6′ Mascioli (Moreno) calcia una punizione delle sue ma il portiere dei Canarini riesce a prendere l’imprendibile e deviare in angolo.
E, come in quelle storie in cui niente deve andar bene dall’inizio alla fine, anche i calci d’angolo della Borgata (marchio di fabbrica delle tattiche di mister Amico) non vanno bene fin dall’inizio.
Due minuti dopo l’attacco dei Canarini fa vedere la sua potenza e per poco la gialla non passa in vantaggio due minuti dopo la punizione di Mascioli.
Al 15′ il gol del centravanti arriva davvero. La gialla continua a spingere e la Borgata è in difficoltà: ha accusato il colpo e, sebbene provi a reagire, gli avversari non cedono terreno. Gli affondi dell’attacco canarino riescono a divorare metri del centrocampo granata (Cassatella ci manchi!).

A metà primo tempo i nostri sembrano aver accusato così tanto il colpo che i Canarini si limitano a gestire gli errori che la Borgata commette a centrocampo: così, si soffre ancora di più, sia in campo che sugli spalti. Voci incontrollate (alias Tuttocampo) dicono che l’Oir stia vincendo contro il Trigoria. A un certo punto (attorno al 40′) viene aggiornato il risultato su 1-10 per il Trigoria. ¡Mentirosos!
Cerchiamo il conforto di Rizzotto, presente al campo dell’Oir per aggiornarci sul risultato dell’altra gara importantissima in chiave salvezza: gli ingegneri stanno vincendo.
Al 36′ Colavecchia, neanche lui sa come ha fatto, riesce a sventare il possibile raddoppio dei Canarini. Il fortino granata è sotto attacco da ogni lato.
Quarantacinquesimo. Il Direttore di gara manda tutti negli spogliatoi: i nostri restano in panchina guidati da mister Amico. Il clima è rovente, e non solo per le scottature che ci siamo presi sui gradoni.


Nella ripresa la gialla dilaga: al dodicesimo Piccardi viene saltato dal 18 locale che serve per il centravanti e batte Capostagno. Un errore a centrocampo al 16′ regala un’azione d’attacco per i canarini che ne approfittano subito: 3-0. Dieci minuti dopo Mascioli (Moreno) commette una fin troppo grande leggerezza (non da lui) a centrocampo e regala il contropiede ai Canarini: pallonetto dell’11. 4-0.

L’Oir vince. Il Nuova Lunghezza anche, vince anche il Ciampino. Lo spettro dei play-out.

Ferma il treno: voglio scendere.
Stop that train: I wanna get… off
È vero che “non c’è partita, sconfitta né diffida” che ci possa tenere lontano dalla borgata, ma anche il morale comincia a vacillare. In campo i nostri provano a destarsi ma la salita è fin troppo impegnativa: mancano meno di 20 minuti e siamo sotto di quattro gol.
Al 36′ Cicolò tenta un tiro dalla linea mediana che fa sognare tutti per una frazione di secondo. Un lampo, un fulmine a ciel sereno, un guizzo.
Poi il gol arriva davvero, il gol della bandiera: Soru insacca mentre la squadra locale sembrava essersi distratta per un secondo e anche il tifo non se ne accorge davvero. Sul pullman di ritorno c’è stato qualcuno che ha negato il gol fino alla fine.

Play-out.
Arriverà il Ciampino a casa della Borgata, al ‘Vittiglio’, e sarà uno scontro fino all’ultimo secondo, fino all’ultima goccia di sudore per rimanere in Prima Categoria.

Torniamo a casa. Tristi perché ci sarà ancora un’altra gara, infelici perché ci sarà ancora un’altra prova da dimostrare ma con la «gola bruciata» e con la consapevolezza che c’è ancora speranza.

Personalmente non riuscirò ad esserci, e questo è un rammarico grande,  per impegni familiari che giungono una volta nella vita come la comunione della prima nipote.

Il rammarico è ancor più grande perché quella di Rocca di Papa è stata davvero l’ultima per me spettatore: se l’anno scorso era in forse, quest’anno il trasferimento è sicuro e alla ripresa del campionato non ci sarò.
Mi mancherà, la Borgata.
Mi mancheranno i gradoni del Pro Roma.
Mi mancherà avere «la gola bruciata».
Mi mancherà incontrare casualmente mister Amico all’incrocio con Via Grotta di Gregna in motorino.
Mi mancheranno gli urli che chiedono: «A che minuto stamo, professò?!».

La Borgata vincerà!

Cosa importa se è finita?
E cosa importa se ho la gola bruciata, o no?
Ciò che conta è che sia stata
Come una splendida giornata…

Ultima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

Per quanta polizia, carabinieri (c’era pure la protezione civile, a
far che non è dato sapere) c’erano, andare a chiedere le liste delle due
squadre all’arbitro era piuttosto difficoltoso. Ho provato ma il
tabellino, stavolta, sarà solo dei nostri con i numeri dei Canarini per
ammoniti e gol. Anche i titolari della Borgata non sono scritti in ordine numerico come al solito.

CANARINI RDP – BORGATA GORDIANI 4-1

BORGATA GORDIANI: Capostagno, Caporalini, Piccardi, Colavecchia (35’st Barsotti), Chimeri, Mascioli M. (7’st Cultrera), Mascioli F., Pompi (24’st Soru), Di Stefano (24’st Ciamarra), Cicolò, Marku (1’st Seydi).
ALLENATORE: Fabrizio Amico.
ARBITRO: Matteo Altobelli (Frosinone).
NOTE: AMMONITI: 17’pt 9 Rdp, 15’st 3 (Rdp), 18’st 10 (Rdp), 42’st Mascioli M. (BG), 44’st 13 (Rdp). Angoli: Borgata Gordiani 3 – 7 Canarini Rocca di Papa. Recupero: 0’pt – 2’st.

Pareggio a Ciampino: Seydi salva la Borgata e CapoSTOP para il rigore-beffa all’ultimo minuto [ma mister Amico è furioso]

* la foto non si riferisce alla partita contro il Ciampino ma alla prima giornata di campionato contro il Casal Bernocchi

Lo so: è venerdì 23, tra due giorni c’è Borgata Gordiani – Trigoria e questo post arriva in tremendo ritardo.

Eppure è stata una domenica da ricordare: di quelle da segnarsi sul calendario tanta è stata la partecipazione dei sostenitori granata. Tornare all'”Arnaldo Fuso” di Ciampino significa rievocare la bruttissima sconfitta giunta quasi al termine della stagione di Seconda Categoria 2022/2023, in cui la borgata perse 5-1.
A Ciampino succedono sempre cose strane: per quanto più uno possa battersi per allontanare i fantasmi della stagione passata, ecco che essi si ripropongono con una veemenza senza pari. E se lo scorso anno De Maio segnava il gol del vantaggio al 12′ del primo tempo, stavolta il gol arriva dopo 17 minuti. Cinque in più del precedente campionato, comunque entro i primi venti. Fossimo stati nella Grecia antica ci saremmo alambiccati su quale divinità ce l’abbia con la Borgata, ma siamo nel 2024 e la Prima Categoria sfugge ai bisticci tra Zeus e Atena. 

Il pregio di pubblicare questo scritto a cinque giorni dalla partita dà anche modo di riflettere attorno all’accaduto che ha portato in vantaggio il Ciampino: attorno al 17′ Soru commette un errore servendo il pallone all’avversario in maglia 20. De Maio tenta il tiro e Pagano si adopera per ricevere il pallone e trattenerlo ma qualcosa va storto: lo prende, gli scivola dalle mani, non lo riesce a bloccare e lentamente la sfera supera la linea di porta, adagiandosi nella rete della Borgata, alle spalle di un infelicissimo Pagano. A fine primo tempo chiederà poi il cambio con Capostagno, sostituizione che mister Amico esaudirà. In tribuna ci alambiccavamo sul perché della sostituzione ma la situazione era, purtroppo, abbastanza ovvia: Pagano aveva perso fiducia a seguito di quell’episodio e, dunque, aveva chiesto la sostituzione. Utilizzo queste righe per infondergli coraggio e per tranquillizzarlo sul fatto che la fiducia – da parte di chi sta dall’altra parte delle recinzioni – ce l’ha.

Dopo l’episodio del pallone non trattenuto da Pagano, il Ciampino vuole già amministrare il risultato: ogni fallo rappresenta un’occasione per perdere tempo; ogni arto dolente diventa un’operazione a cuore aperto; ad ogni interruzione di gioco vengono a formarsi i classici “capannelli” attorno all’arbitro. E il tempo scorre.

Il primo tempo, praticamente, è un gioco psicologico del Ciampino: perdere tempo, provare a farsi vedere dalle parti di Pagano e raddoppiare il risultato. La Borgata alla mezz’ora è “sotto botta”: andare sotto contro il Ciampino (penultimo in classifica), nel medesimo campo dello scorso anno e, peraltro, con un gol segnato dallo stesso avversario, è un boccone non facile da mandar giù. E il tempo scorre.

Il reparto offensivo granata si desta solamente attorno al 35′: Chiarella prova il tiro dalla distanza ma l’estremo difensore (in tutto uguale a Jean François Gillet, se non fosse per l’altezza) è attentissimo e para il tentativo del nostro; un minuto dopo sono di nuovo i nostri a farsi avanti ma senza risultato. Alla fine del primo tempo il Ciampino riesce a conquistare ben tre punizioni da posizioni interessanti e, spesso, appena fuori dall’area di rigore: sui gradoni temiamo il peggio anche se esorcizziamo cantando.

La ripresa è tutta un’altra storia: la Borgata entra in campo col piglio granata, decisa a non essere nuovamente il “convitato di pietra” della partita contro il Ciampino. Per mezz’ora la squadra granata tiene palla, corre sulla fascia, costruisce ma, come al solito quest’anno, senza concludere. Ufficio complicazioni cause semplici.
E il tempo scorre…

E stavolta scorre inesorabilmente davvero: in un battito di ciglia siamo al 33′ della ripresa, Mascioli (Moreno) è stato espulso per proteste (da questo punto di vista la squadra deve crescere molto…)  e il risultato è ancora inchiodato sull’1-0 per i locali, nonostante le iniziative granata e gli angoli che si sta guadagnando il reparto d’attacco, cercando ogni occasione buona per poter pareggiare i conti. Proprio al 33′ è da segnalare il calcio d’angolo di Pompi: un tiro (altro che cross!) che di un nonnulla non riesce ad entrare e poter siglare il pareggio.

Una manciata di minuti dopo arriva l’ormai insperato gol granata: Mascioli (Francesco) batte il calcio d’angolo, Samba è lasciato da solo all’interno dell’area e ha il tempo di guardare il pallone che gli stava per spiovere sulla testa, coordinarsi, incornare perfettamente il pallone e battere Marino.

La beffa stava per arrivare quattro minuti dopo: l’arbitro ravvede il fallo in area di Capostagno ai danni di Rosadini e indica il dischetto.

Ma come rigore?
Eh, ao: rigore..
Dai, ma te pare! Ma che senso c’ha al 42′
Ma che te devo dì…
E pure se t’o dicessi che t’o dico a fa…

Rigore.
Pensi alla classifca: ai – potenzialmente – 14 punti del Ciampino e allo scivolare di nuovo in basso della Borgata; a tutti i gol divorati a un passo dalla porta e a tutti quelli che, invece, la squadra ha subito per errori difensivi (citofonare Capostagno – due volte – contro la Magnitudo); a tutte le partite che verranno e che va a capì come andranno.

L’arbitro fa sistemare, nel frattempo, gli atleti dietro la linea dell’area.
Fischia.
E Capostagno para!

Quello che è successo dopo, francamente, non lo ricordo tanto era l’entusiasmo. L’arbitro ha fischiato al 48′ e sono dovuto andare via subito per tornare a casa.

All’uscita ho visto mister Amico che si sistemava lo zaino sulle spalle: vado incontro a lui allargando le braccia, raggiante, urlandogli: «Mister!! Pareggio!!». Anche se mi stringe la mano e mi abbraccia non sembra essere positivo: «Non sono così felice».
Quattro parole prima di andarsene.

A mente fredda, c’è poco da gioire: un pareggio strappato all’ultimo contro la penultima in classifica, un attacco che non riesce a segnare, gli errori che vengono pagati tutti e con gli interessi. C’è poco da esser felici: ha ragione il Mister.

E poteva andare anche peggio: Samba avrebbe potuto non segnare, il rigore avrebbe potuto essere trasformato in raddoppio. E allora te salüdi morale e squadra. Sarebbe stata davvero una catastrofe.

Torni a casa in fretta perché hai ospiti a cena e devi finire di
preparare.
Sei senza voce e talmente stordito da tutto quello che è
successo in poco più di novanta minuti che ti gira la testa.
Tornare da
una partita della Borgata è come rivedere quel tuo amico, quello con cui
ogni tanto ti piace sederti ad un tavolo di un bar davanti ad una birra
o ad un bicchiere di rosso, e ridere insieme. Quello per cui torni a
casa con la testa un po’ tra le nuvole.
Senza farla lunga: avete capito di cosa sto parlando. Leggerezza.
Certo: se la Borgata avesse vinto, avrebbe quasi agganciato l’Almas a 24
punti; se la Borgata avesse vinto ci saremmo rifatti (quantomeno
parzialmente) di quella débâcle dello scorso campionato. Ma tant’è.

 

Fianco a fianco, sempre!

 

 

Il tabellino della ventunesima giornata di campionato | Prima Categoria Laziale | Girone G

POLISPORTIVA CIAMPINO – BORGATA GORDIANI

1-1

MARCATORI: 17’pt De Maio (C), 38’st Seydi (BG)

POLISPORTIVA CIAMPINO: Marino, Balducci, Calenne, Carletti, Perrella, Del Monaco, De Maio (1’st Rosadini), Manfré (32’st Di Lauro), Mazzoni (25’st Di Blasi), Cibuku (14’st Maccarini), Imperiali. PANCHINA: Calvaresi, Belardinelli, Giacoppo, Marrocco.
ALLENATORE: Armando Izzo.
[De Maio entra in campo col numero 20 anziché col 7 come indicato sulla distinta].

BORGATA GORDIANI: Pagano (1’st Capostagno), Caporalini, Piccardi, Pompi (33’st Seydi), Chimeri (18’st Fonzo), Colavecchia, Di Stefano, Mascioli F., Chiarella (33’st Ciamarra), Mascioli M., Soru (33’st Marku). PANCHINA: Barsotti, Segatori, Proietti, Martucci.
ALLENATORE
: Fabrizio Amico.

ARBITRO: Leonardo Cappelli (Roma1)
NOTE: ESPULSO al 31’st (doppia ammonizione) per proteste Mascioli M. (BG). AMMONITI: 21’pt Perrella (C), 33’pt Mascioli M. per proteste (BG), 38’pt Chimeri (BG), 44’pt Del Monaco (C), 42’st Capostagno (BG). RECUPERO: 2’pt – 3’st. ANGOLI: Polisportiva Ciampino 2- 5 Borgata Gordiani. 

Vogliamo vincere! Mascioli, Di Stefano e Fonzo stendono il Casal Bernocchi

Torno a vedere la Borgata dopo ben due partite di assenza: l’infrasettimanale contro la Polisportiva Giovanni Castello e la prima del nuovo anno contro la Polisportiva Canarini Rocca di Papa. Entrambe sconfitte: il periodo non è dei migliori e anche se il detto reciterebbe che ad anno nuovo corrisponda una vita nuova, è arrivata la beffa agli ultimi minuti contro la squadra castellana condannando la Borgata alla sconfitta anziché al raggiunto pareggio.

La partita di oggi [14 gennaio 2024] è la  prima del girone di ritorno e al ‘Danilo Vittiglio’ arriva il CVN Casal Bernocchi. Dall’esordio [caldissimo] del 2 ottobre [2023] alla prima giornata del girone di ritorno [infreddolita e leggermente piovosa], la Borgata vince sempre in rimonta. Non sono bastate sedici giornate di campionato: tuttora non riesco a decifrare l’acronimo CVN e qualsiasi soluzione possa prospettare per provare a interpretarne il senso essa risulta essere tremendamente fallace. O comunque cacofonica tanto quanto l’acronimo in sé. 

Il 2 ottobre a sbloccare il risultato era stato Candi (il centravanti rossoblu) al 22′ del primo tempo, abile nello sfruttare una disattenzione della difesa granata. Manco a farlo apposta, al 23′ della prima frazione di gioco, è la squadra ospite a passare in vantaggio su punizione. Sembra uno scherzo del destino, come la tris assurda (King, Soldatino e D’Artagnan) che sembrava avesse inchiodato Proietti-Mandrake in «Febbre da cavallo».

E per fortuna che quella tris l’aveva giocata la fidanzata Gabriella senza dirgli niente.

Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. 

Primo tempo
Passano pochi secondi, ma davvero pochi secondi, dal fischio dell’arbitra Improta di Frosinone, che la Borgata è già minacciosa: dopo ventotto secondi, Mascioli (Moreno) è a tu per tu col portiere Scacchi, pronto a trafiggerlo. Sarebbe bastato un tocco morbido e invece la palla sbatte contro gli stinchi dell’estremo difensore ospite. A fine partita Mascioli dirà che si era fatto prendere dall’ansia del gol. Che uno dice «te, guarda che ti sei mangiato!» ma dopo una sequela di sconfitte, a volte giunte all’ultimo minuto, la pressione c’è e si fa sentire talmente forte che anche la cosa che riusciva facile tempo addietro è difficile da replicare ora.

Al 16′ è ancora la Borgata a farsi avanti: il contropiede riesce benissimo e la superiorità numerica è soverchiante. Mascioli (ancora lui) e Di Stefano sono soli davanti al portiere: il 10 serve Di Stefano per spiazzare il portiere (Scacchi, in effetti si tuffa) e la mezzala deve semplicemente toccare il pallone di piatto.
La porta è vuota ma la palla non entra.
Vale lo stesso discorso di prima. Anche se, stavolta, era davvero un’occasione ghiottissima, anzi: l’occasione. Il risultato è inchiodato sullo 0-0: sugli spalti si continua a cantare ma c’è chi inizia a mugugnare [palesemente il sottoscritto].

Lo scrittore statunitense Artur Bloch dice che «se c’è qualcosa che può andare male, andrà peggio». Cosa può andare male (e peggio) in una partita in cui il primo tempo è stato completamente dominato dalla squadra di casa? Un episodio, ad esempio, per cui al 22′ viene atterrato Cinti al limite dell’area difesa da Pagano. Un minuto dopo, Pancione porta in vantaggio il Casal Bernocchi su punizione. 

La Borgata è sull’orlo del precipizio: non solo non segna più, ma subisce gol dal diretto avversario, quello contro cui “se non fai tre punti”, finisci dalle parti del Borghesiana che di punto ne ha uno solo.

Cosa si fa quando tutto va storto? Antonio Gramsci, filosofo ed esponente del Partito comunista d’Italia, provò a dirlo in una situazione ben più complicata: era prigioniero nelle carceri fasciste e nel 1927 in una lettera scrisse: «[…] Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna
rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio».

Dunque, la Borgata ricomincia dal principio. 

Al 32′ è Piccardi a: volare sulla fascia, ad arrivare fino al termine del campo e a servire Di Stefano rasoterra. Ma anche in questo caso la mezzala non riesce a toccare il pallone, anche se di un nonnulla. 

Un minuto dopo Mascioli (Moreno) si rimedia una punizione dalla linea  mediana. Quanto mancano alla Borgata i suoi gol su punizione? Quante volte abbiamo azionato la fotocamera dei telefoni dagli spalti perché «dai, che mo Moreno la butta dentro» per poi bloccare nuovamente il dispositivo perché niente era avvenuto? Domande retoriche, ovviamente.
Ma oggi va diversamente: la punizione di Mascioli trafigge Scacchi e finalmente la Borgata pareggia.

C’è ancora tempo, prima del doppio fischio dell’arbitra, per una ulteriore punizione di Pancione che fa tremare tutti: Pagano respinge e la difesa, in qualche modo, salva la situazione.

Secondo tempo
Decimo minuto: Di Stefano regala una punizione a Mascioli e sugli spalti ci si guarda reciprocamente sospirando «fosse la volta buona che fa la doppietta». Ma non va così: ancora 1-1. Il Casal Bernocchi prova a farsi vedere e ad impostare un gioco più ordinato a centrocampo: la Borgata reagisce compatta e incassa quando c’è da incassare, restituendo al mittente ogni affondo. Al 17′ è bene segnalare un gesto atletico superbo di Cicolò che riesce a divincolarsi tra due uomini rossoblu: il tiro è angolato ma il portiere lo vede partire e riesce a bloccarlo senza troppa difficoltà. 

Il gol del vantaggio arriva al 29′ grazie a Di Stefano e devo chiedergli scusa in questa sede: tanta era la gioia di averlo visto insaccare quel tiro a distanza ravvicinata da Scacchi che non ricordo come abbia fatto a segnare. C’entra un uno-due con Cicolò, c’entra la sua azione precedente, ma vaglielo a dire alla mia ram

A questo punto il Casal Bernocchi tenta il tutto per tutto: ogni schema salta e il gioco si fa più duro, in alcuni momenti anche abbastanza teso. Il centravanti ospite è capitano, certo, ma solo per quel che riguarda la polemica con Caporalini: di sostanza, calcisticamente parlando, ne ha dimostrata poca.

Si lotta su ogni pallone e per ogni secondo perso, c’è un focolaio di protesta; si cercano tutti i mezzi possibili per pareggiare i conti da parte ospite, così come – dall’altra parte – si tentano tutti i mezzi per poter allontanare la palla dall’area difesa da Pagano. Pancione è l’unico che continua a provarci per tutta la seconda parte della ripresa: Candi e Ascione risulteranno non pervenuti al termine delle ostilità. 

All’ultimo dei sei minuti di recupero, all’ultimo istante, Fonzo vuole dire la sua: riceve un pallone da Seydi, lo porta sul piede buono e tira.

È il 3-1: dopo c’è solo il fischio dell’arbitro. 

Che uno può anche raccontarla una partita così, ma rischia di scadere nel banale o nel retorico. Ma, davvero, c’erano dodici cuori pulsanti in campo: la gradinata non ha mai smesso di supportare la squadra. 

E, ora, ci attende l’Atletico Diritti al campo dell’Elis.
C’è una salvezza da conquistare.

Il tabellino della sedicesima giornata di campionato (prima del girone di ritorno) | Prima Categoria Laziale | Girone G

BORGATA GORDIANI – CVN CASAL BERNOCCHI 3-1

MARCATORI: 22’pt Pancione (CB), 34’pt Mascioli M. (BG), 29’st Di Stefano (BG), 51’st Fonzo (BG)


BORGATA GORDIANI:
Pagano, Caporalini, Piccardi (37’st Ciamarra), Cassatella (24’st Seydi), Colavecchia, Capostagno, Di Stefano, Mascioli F. (17’st Chimeri), Cicolò, Mascioli M. (37’st Chiarella), Pompi (24’st Fonzo). PANCHINA: Barsotti, Marku, Cultrera. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

CVN CASAL BERNOCCHI: Scacchi, Lamarte (38’pt Rizza), Riccio, Fusco, Carrino, Pastori, Pancione, Bernardi (19’st Ginnia), Candi, Ascione, Cinti (24’st Romano). PANCHINA: Lombardi, Di Marco, Spizzica, Ranieri. ALLENATORE: Giovanni Riccio.

ARBITRA: Erika Improta (Frosinone)

NOTE: Ammoniti: 37’pt Lamarte (CB), 12’st Bernardi (CB), 22’st Cassatella (BG), 32’st Candi (CB), 48’st Pagano (BG). Angoli Borgata Gordiani 2 – 3 Cvn Casal Bernocchi. Recupero: 2’pt – 5’st (più un minuto aggiuntivo al 50’st).

«Shomér, ma mi-llailah?». Al “Mario Tobia” vince il Trigoria per 1 a 0

Scrive il Profeta Isaia (21, 11) (e poi canterà anche Guccini): «Mi gridano da Seir: / «Sentinella, quanto resta della notte?». / La sentinella risponde: / «Viene il mattino, poi anche la notte […]».
Quanto resta ancora della notte, sentinella? Ovvero in ebraico: «Shomér, ma mi-llaila?».
La notte sta per finire (ma non è finita), il mattino sta per giungere (ma il sole non è ancora sorto): un limbo esistenziale. C’è da chiedersi, allora, quanto alla Borgata rimanga da percorrere della strada buia che ha imboccato da circa un mese. Il Profeta lascia intendere che chiedere è lecito e giusto, chiedere all’infinito (perfino!), ma la risposta non si sa se verrà mai proferita. Il testo biblico infatti continua «se volete domandare,  domandate, / convertitevi, venite!». 

Quindici minuti
Il fischio d’inizio giunge col vento a favore della Borgata ma purtroppo non è una metafora. Il Trigoria attacca subito al 6′ con un gran colpo di testa di Bellucci, deviato in corner dal pronto Pagano. In due minuti il Trigoria si guadagna tre calci d’angolo e i nostri sembrano aver accusato già il colpo. Un pugno di minuti dopo arriva il primo – e unico – gol della partita: Bellucci crossa da destra per Baldacci. Tiro al volo di prima intenzione: la gran bordata trafigge il pur bravo Pagano. Tre minuti dopo giunge l’occasione del pareggio, servita su un piatto d’argento dal combinato disposto errore arbitrale-dormita difensiva locale: Piccardi svicola tra le maglie gialle del Trigoria ma a tu per tu col portiere la palla schizza in alto sopra la traversa.
Al 26′ l’uno-due Cicolò-Di Stefano riesce a portare il capitano granata al tentativo di tiro, ma è troppo morbido. A questo punto della partita il Trigoria non forza più: non crea occasioni e gestisce il gestibile, aspettando l’occasione buona senza crearne davvero una. È la Borgata che prova a darsi da fare ma Di Stefano è solo e la fisicità non è dalla sua: è fermato costantemente dalla difesa locale.
Un’altra occasione per i gordiani arriva al 32′: Mascioli batte una punizione delle sue, cerca la testa di Colavecchia (unica torre difensiva rimasta dato l’infortunio di Chimeri) e l’incornata andrebbe anche a buon fine ma l’arbitro fischia un fuorigioco.
L’ultima occasione della prima frazione di gioco è ospite: ancora Mascioli su punizione lascia partire un tiro precisissimo ma si spegne sul fondo lambendo il palo sinistro difeso da Califano.
Il Trigoria, in sostanza, ha giocato un quarto d’ora e poi ha controllato il risultato più o meno correttamente: la Borgata ha tentato di rispondere ma ha peccato in fase d’attacco.

Il florilegio dell’errore arbitrale
Questa è l’espressione che si dovrebbe utilizzare se ci si dovesse – come in questo caso – trovare (o provare) a descrivere la ripresa di Trigoria – Borgata Gordiani: un florilegio di errori arbitrali, la quintessenza della mancata assunzione di responsabilità, cartellini estratti in poche circostanze. Giuste, ma poche.
Il Trigoria prova ad affondare subito con Salveta ma Pagano è pronto e respinge l’assalto degli undici in maglia gialla. Il primo angolo della Borgata è al 3′: l’incornata di Mascioli (Francesco) è più che buona ma il portiere locale respinge. Tre minuti dopo l’evidente fallo nell’area difesa da Califano da parte di un difensore locale non viene minimamente notato dall’arbitro che, anzi, fa cenno di proseguire: Di Stefano viene redarguito, di conseguenza, per proteste.

Vorrei ma non riesco
Il gioco della Borgata inizia a risentire di vitalità: la ripresa è la rappresentazione di un gioco brutto da entrambe le parti. Le cose cambiano al 35′ (forse un po’ tardi?) quando vengono inseriti Ciamarra e Capostagno: i due danno profondità e velocità al gioco granata.
Gli ultimi minuti d’assalto non fanno giungere al gol del pareggio cercato, voluto e sperato da tutta la panchina granata. Resta l’amarezza per (almeno) altri due falli di mano non segnalati dal Direttore di gara e per aver ceduto a momenti di sconforto. 

Ma la sentinella è lì, oltre il tunnel: la sentiamo, risponde alla nostra domanda “shomér, ma mi-llailah?“. Ora bisogna interpretare la risposta. E cercare di accendere una luce, foss’anche quella di un fiammifero, per scorgere la via d’uscita.

Il tabellino della sesta giornata di campionato | Prima categoria laziale | Girone G

ASD TRIGORIA – BORGATA GORDIANI 1-0

MARCATORI: 13’pt Baldacci

TRIGORIA: Califano, Lepore, Leoni, Greganti, Bianchi, De Luca (14’st Fassio), Baldacci (37’st Grifoni), Salveta, Bellucci (30’st Salvi), Angeletti (21’st Proietti), Ascolese (28’st Sammiceli). PANCHINA: Calcaro, Pasquali, Terenzi. ALLENATORE: –

BORGATA GORDIANI: Pagano, Proietti, Mascioli F., Seydi, Chieffo (35’st Capostagno), Colavecchia, Di Stefano (35’st Ciamarra), Cassatella, Cicolò (18’st Pompi), Mascioli M., Piccardi, PANCHINA: Caporalini, Ienuso, Capuzzolo, Berardi Cultrera, Chiarella. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

ARBITRO: LorenzoD’Urso (Roma1)
NOTE: Ammoniti: 6’st Di Stefano (BG), 9’st Cicolò (BG), 17′ mister Amico per proteste, 20’st Salveta (T), 22’st Bellucci (T), 45’st Proietti (T). Angoli Trigoria 5 – 5 Borgata Gordiani. Recupero: 0’pt – 4’st.

Il parcheggio del “Tobia” fungeva anche da lago artificiale

Un rigore al 90′ condanna la Borgata alla sconfitta

Al campo di Via Demetriade arriva, infine, la prima sconfitta dopo due vittorie consecutive per i granata; allo stesso modo l’Almas doveva rifarsi di due pareggi contro Casal Bernocchi e G. Castello. 

La Borgata fin dal principio della partita sembra aver necessità di prendere le misure con il campo, certamente più ampio del ‘Vittiglio’, dal manto naturale anziché sintetico: l’assetto dei granata cambia due volte nei primi 45 minuti di gioco. L’Almas prova subito a spingere forte al 10′ con una manovra offensiva del duo Gavini-Iaccarini: Capostagno è vigile e manda in angolo. I biancoverdi vogliono realizzare subito il gol che sblocchi la partita: ci provano al 13′ e Chimeri è costretto a fermare di netto la cavalcata dell’ala locale rimediandosi un’ammonizione. Entrambe le squadre, fino alla mezz’ora, producono essenzialmente le medesime iniziative e manovre di gioco, annullandosi a vicenda. Attorno al 35′ la Borgata inizia a farsi vedere dalle parti di Mastrangeli con punizioni e azioni d’attacco, sebbene nessuna di esse vada in porto a causa del raddoppio su Cicolò: il capitano è, di fatto, limitato nell’azione e spesso l’arbitraggio condanna i movimenti del 9 granata ritenendoli fallosi. Al 43′ il rinvio di Capostagno coglie un Proietti lanciatissimo verso la porta: il nostro scarta il difensore, colpevole anche di un errore difensivo, ma a tu per tu col portiere in uscita tocca troppo morbidamente il pallone. Due minuti dopo è il colpo di testa di Chimeri su calcio d’angolo a far sospirare la panchina e gli spalti: l’incornata manda il pallone poco sopra l’incrocio dei pali.

La prima frazione di gioco si chiude, così, col risultato inchiodato sullo 0 a 0. 

Entrambe le squadre riprendono a giocare i secondi quarantacinque minuti di gioco con buona lena e caparbietà: nei primi undici minuti sia i granata che i biancoverdi tentano affondi reciproci, in ogni caso nessuno arriva mai a fondo. Al 16′ minuto la Borgata si scopre eccessivamente e Cimaglia lascia partire un tiro al fulmicotone che si stampa sulla traversa difesa da Capostagno. Al 21′ Mascioli illude tutti su punizione, una delle sue: il pallone finisce poco alto sopra la traversa. Da qui in poi si verificano costantemente i medesimi affondi da entrambe le parti: l’Almas tenta di sfondare le linee della Borgata e i granata tengono resistono sulla linea Gustav; allo stesso modo succede dalle parti della difesa locale. Il fattaccio arriva al 44′: rigore, netto, per l’Almas. Sambruni insacca e nonostante l’assalto all’arma bianca degli ultimi sei minuti di recupero, il risultato è 1-0 per i locali. 

Il tabellino della terza giornata di campionato | Prima categoria laziale | Girone G

ALMAS ROMA – BORGATA GORDIANI 1-0

MARCATORI: Rig 44’st Sambruni

ALMAS ROMA: Mastrangeli, Onofri (1’st Cesari), Puddu (33’pt Luongo), Bedotti (1’st Lorusso), Colonna, Sambruni (47’st Nardini), Iaccarini, Gavini, Corrado, Ciotti, Bizzoni. PANCHINA: Russo, Angiporti, Cimaglia, Passeri, Pedicino. ALLENATORE: [Nome non indicato sulla distinta].

BORGATA GORDIANI: 
Capostagno, Proietti (17’st Seydi), Colavecchia, Pompi (17’st Capuzzolo), Mascelloni, Chimeri (24’st Cassatella), Di Stefano, Mascioli F., Cicolò (31’st Chiarella), Mascioli M., Piccardi. PANCHINA: Pagano, Caporalini, Chieffo, Ciamarra, Cultrera. ALLENATORE:  Fabrizio Amico.

ARBITRO: Nicolò Mastrogiacomo (Frosinone).
NOTEAmmoniti: 13’pt Chimeri (BG), 11’st Sambruni (A), 13’st Mascioli M. (BG), 25’st Gavini (A), 29’st Mascioli F., 36’st Cesari (A). Angoli: Almas Roma 4 – 5 Borgata Gordiani. Recupero: 2’pt – 6’st.

Ch(i)effollia, Borgata! Ne basta uno per stendere l’Atletico Diritti

Nelle giornate classificabili come “ottobrate romane”, la Borgata riesce a vincere ancora nella seconda di campionato (ma prima in casa).
C’è da dire che sono arrivato con qualche minuto di ritardo e mi sono perso la punizione di Mascioli (Moreno) su cui voci incontrollate riferivano di un evidente errore arbitrale o di una svista. Ma se “occhio non vede, cuore non duole”, figuriamoci se l’occhio miope manco c’era: puro non-essere.

Cominciamo, dunque, col dire che i granata sembrano iniziare ad acclimatarsi al salto di categoria: il gioco c’è, non si perde mai la calma, se non per qualche momento in cui ci si distrae nelle retrovie. Oltre al gioco espresso, c’è anche e soprattutto da segnalare che al 38′ della prima frazione di gioco la Borgata avrebbe potuto tranquillamente essere in vantaggio: bordata di Cicolò dalla distanza, Ciliento (ex Ciampino City Futsal) non trattiene e manda in angolo. Sullo sviluppo di quel corner, battuto da Mascioli (Moreno), arriva l’altro Mascioli (Francesco) ad incornare il pallone e a trafiggere il portiere biancorosso. La palla è dentro, l’Atletico Diritti si dispera e nel momento di spannung l’arbitro alza il braccio: che fosse stato fallo o fuorigioco, non c’è dato saperlo. Gol annullato. Due minuti dopo è ancora Mascioli M. a provare la bordata dalla distanza ma il pallone s’impenna e finisce ben oltre la traversa.

Il secondo tempo è tutto della Borgata: la squadra di mister Amico ingrana la quarta e su ogni pallone si combatte e viene caparbiamente cercata l’azione che sblocchi la partita. Al 16′ è Cassatella che ha modo di controllare il pallone e coordinarsi per un tiro dalla distanza, Ciliento stavolta blocca sicuro. Un minuto più tardi Chieffo su rimessa laterale imbecca una rovesciata di Cicolò che avrebbe meritato miglior sorte, ma il tiro era troppo debole e  il portiere raccoglie agilmente. Al 25′ si teme il copione del primo gol subito contro il Casal Bernocchi: Konan Kwame percorre tre quarti del campo senza che la sua corsa venga interrotta, arriva alla fine del rettangolo di gioco, serve il centravanti Puddu. Il gol era già scritto se  non fosse stato per l’intervento di Pagano: se non ci arrivano le mani, ci pensa la coscia dell’estremo difensore granata. Il grido del gol è strozzato nelle gole dei biancorossi. Mister Amico, per un attimo diventa la rappresentazione vivente dell’Urlo del pittore Edward Munch:

Sventato il pericolo, finalmente arriva il gol del vantaggio, ma solo dopo sei minuti. Capostagno, entrato da neanche una manciata di minuti in sostituzione di Caporalini, riesce a tirare una bordata fortissima dalla distanza. Il pallone si stampa sulla traversa, rimbalza a terra: Ciliento è steso sul rettangolo di gioco e sul pallone ci arriva, corsaro, Chieffo che insacca dolcemente. Un fallo di mano in area di rigore per parte, in differenti momenti della ripresa, fa accalorare entrambe le panchine ma l’arbitro lascia sempre correre non ravvedendo gli estremi (spesso lampanti) per il tiro dagli undici metri.

Dieci minuti dopo Fraternali rischia l’autogol: retropassaggio di testa – troppo morbido – al portiere, Grimaldi non esce benissimo e Cicolò è ad un passo. L’estremo difensore riesce a salvare il salvabile e viene scongiurato il secondo centro.

Piccola nota finale: Ciliento, il portiere biancorosso, al 37′ si accascia e si contorce dal dolore dopo un’uscita in scivolata per difendere i pali a  seguito di un’azione d’attacco dei nostri. Sugli spalti si pensava che la staffilata di Cicolò, giunta nel basso ventre, provocasse giustamente dolore all’estremo difensore. C’era dell’altro:  Il pallone di Cicolò gli era arrivato – si pensava sugli spalti – nel basso ventre ma in realtà la situazione era ben più grave. Viene soccorso e si allontana dal campo zoppicando, non riuscendo ad appoggiare il pallone: il dolore era causato dal ginocchio. Gli facciamo auguri di pronta guarigione, anche se le facce dei sostenitori dell’Atletico Diritti, al termine della partita, dopo l’arrivo dell’ambulanza, non erano propriamente rosee.

 

Il tabellino della seconda giornata | Prima categoria laziale | Girone G


BORGATA GORDIANI – ATLETICO DIRITTI 1-0 

MARCATORI: 31’st Chieffo

BORGATA GORDIANI: Pagano, Proietti, Chieffo, Pompi, Mascioli F., Caporalini (28’st Capostagno), Di Stefano (24’st Seydou), Cassatella, Cicolò, Mascioli M. (39’st Cultrera), Piccardi (41’st Soru). PANCHINA: Casavecchia, Ienuso, Neri, Marku. ALLENATORE: Fabrizio Amico.

ATLETICO DIRITTI: Ciliento (37’st Grimaldi), Fraternali, Sawadogo, Savina (32’st Giarratana), Folcarelli (1’st Bentrovato), Gori, Konan Kwame (1’st Storgato), Nobili (22’st Falciatori), Puddu, Falciatori, Hossain. PANCHINA: Storgato, Deraco, Catalano, Puddu. ALLENATORE: Federico Stefanutti.

ARBITRO: Valerio Parenti (Aprilia)

NOTE: ESPULSO al 47’st Gianluca Falciatori (AD). A seguito dell’avvenimento, anche l’allenatore della squadra ospite viene allontanato dal rettangolo di gioco.
AMMONITI
: Nobili (AD), 6’st Proietti (BG), 12’st Bentrovato  (AD), 30’st Sawadogo (AD), 41’st Seydou (BG)
RECUPERO: 3’pt – 7’st 

Il video del gol del vantaggio

Groenlandia: parte la stagione calcistica 2023. [E c’è più di una sorpresa]

Come ogni fine di luglio arriva puntuale l’appuntamento con il Campionato Groenlandese. Sono terminate le fasi locali del GM Championship 2023, cioè la stagione calcistica dell’isola più grande del mondo.  Tanto è estesa l’isola quanto è breve il campionato: non arriva neanche a un mese (complessivamente).
Solitamente le fasi locali si disputano dal 19 al 25 luglio di ogni anno e altrettanto solitamente ne viene data notizia con un comunicato della federazione calcistica locale (Kak) ma quest’anno niente di questo è avvenuto. Grazie al giornale locale «Sermitsiaq.ag» si può tuttavia ricostruire quel che è avvenuto nelle fasi antecedenti alle finali.
Ma andiamo con ordine.

 
Solita premessa: come si svolge il campionato groenlandese di calcio
Il campionato di calcio è strutturato in tre fasi: locale, regionale e
“nazionale” (ma è più corretto chiamarla “finale”), quest’ultima divide
le squadre in due gruppi (A, B), solitamente non più di 12. Le fasi locali si disputano nell’ultima settimana di luglio e la fase finale – secondo tradizione ma non regola – si gioca su un campo solo, quello di Nuuk, da un lustro rimesso a nuovo e
in erba sintetica, fino a qualche anno fa in terra battuta (e, fidatevi, il colpo d’occhio del campo in terra battuta era uno spettacolo). Ma che
nessuno t(r)emi: il romanticismo del campionato più a nord del
Pianeta Terra non è stato affatto minato dalla colonizzazione del verde
artificiale: gli spalti sono sempre i soliti: la partita la si
guarda dalle rocce, liberamente, senza pagare nulla.
A differenza delle altre edizioni, in cui il campo era quello di Nuuk, tutte le partite delle fasi finali (dal 10 al 15 agosto) di questa edizione si terranno a Qaqortoq.  
Molto probabilmente la decisione della federazione di spostare la sede delle partite è stata dettata dall’anniversario (90esimo dalla fondazione) della squadra di Qaqortoq, cioè il K-1933.

Niente campionato femminile
Una delle prime sorprese di questa edizione del GM è che non avrà luogo il campionato femminile. La notizia era già stata resa nota agli organi di stampa una ventina di giorni fa ma l’amarezza è grande, specie per chi conosce quanto si sia sviluppato e ingrandito il calcio femminile nell’isola. Ho provveduto a contattare Jakob Geisler, ex allenatore dell’IT-79 femminile di Nuuk: mi ha risposto, non nascondendo tristezza, che non ci sono abbastanza squadre iscritte, dunque non si terrà il campionato. Ha anche aggiunto che la federazione pare stia spingendo molto di più il movimento calcistico maschile e giovanile di quello femminile.

L’IT-79 femminile allenata da Jakob Geisler nel 2019

Per la verità lo stesso Jakob Geisler tre anni fa denunciava: «Il livello del calcio a 11 [femminile] si è abbassato a causa
della mancanza di una vera e propria rappresentativa: una nazionale
avrebbe bisogno di fondi necessari per poter raggiungere competizioni e
tornei internazionali, ma questo non accade».

La situazione non è rosea e in poco più di dieci anni è andata deteriorandosi. È bene ricordare che nel 2011 la nazionale femminile della Groenlandia raggiunse la medaglia di bronzo agli Island Games così come nel 2013 la medaglia d’argento venne conquistata all’edizione dei medesimi giochi, svoltisi a Bermuda (tanto dalla compagine maschile quanto da quella femminile).
 
Le squadre qualificate alle fasi locali
La seconda sorpresa riguarda le squadre qualificate al campionato maschile: per la prima volta nella storia del GM la squadra di Ittoqqortoormiit (AK Ittoqqortoormiit, nome esteso: Arsaaddardud Klubia Ittoqqortoormiini) si è assicurata un posto per le fasi finali. 

Fondata nel 2018, è l’unica squadra della costa est della Groenlandia ad aver passato le fasi locali per quest’edizione del campionato. 

L’allenatore della squadra, Kristian Hammeken, intervistato da «Sermitsiaq.ag» ha dichiarato che la squadra «farà di tutto per cercare di rappresentare la città al campionato».
In che senso “faremo di tutto”? Nel senso che per arrivare dall’altra parte del paese ci vuole un bel po’ di tempo: tre aerei e pure un piccolo spostamento in barca per raggiungere il campo di Qaqortoq. Gli atleti della rappresentativa di Ittoqqortoormiit sono 13 (praticamente contati) più l’allenatore-giocatore (ma su quest’ultimo dato non ci metterei la mano sul fuoco). Hammeken ha anche dichiarato che, nonostante la grande emozione di essersi qualificati all’edizione del GM, molti giocatori non potranno partecipare alla finale. Motivo? La stagione della caccia. La parte Est del paese è completamente differente dall’occidentalizzata costa Ovest e la caccia rappresenta il primo (se non in alcuni casi l’unico) mezzo di sostentamento non solo per nuclei familiari ma per villaggi interi. 
Le altre qualificate
Oltre all’AK Ittoqqortoormiit (di cui abbiamo già detto) si sono qualificate anche le seguenti società sportive:


K-1933
della città di Qaqortoq 

IT-79 della città di Nuuk 

B-67 della città di Nuuk 

Nagtoralik della città di Paamiut

N-48 della città di Ilulissat 

UB-83 della città di Upernavik 

G-44 della città di Qeqertarsuaq

Grandi assenti di quest’anno il Nuk, il Sak di Sisimiut, il Malamuk di Uummannaq nonché l’Eqaluk-54 di Tasiusaq.

La Borgata non sa più vincere: è débâcle a Ciampino. [A nulla è valso il gol di Mascioli]

Chissà chi è stato a pronunciare, o a tradurre da qualche legge chimica lavoisieriana, il detto per cui ogni azione ha una reazione. Un proverbio che potremmo applicare a qualsiasi azione umana, calcio compreso.
Il punto è che oggi non c’è stata alcuna reazione ma solo “azione” unilaterale da parte del Ciampino.
E dire che i pronostici c’erano tutti: la squadra era tornata di nuovo al completo con Poma tra i pali, Chimeri e Brigazzi in difesa, Di Stefano e Piccardi sulle fasce. 

Non è bastato.
La Borgata scende in campo esattamente come la scorsa settimana, in cui si scontrava (pareggiando) con l’altra squadra castellano-portuale (Ciampino City Futsal, che però gioca a calcio a 11).
E, quindi, com’è che è scesa in campo?
Con la testa fra le nuvole. 

Il Ciampino, viisibilmente scottato dalla trasferta contro il Torrenova di sette giorni fa, vuole rifarsi prima di subito e attacca immediatamente. Passano 12  minuti e De Maio sigla il primo gol della nefasta mattinata.
La Borgata inizia a complicarsi la vita inutilmente e le ripartenze lasciano scoperte enormi porzioni di campo: De Maio prova ad approfittare di un lancio lungo dalla propria difesa, grazie ad un pallone recuperato a seguito di una punizione granata, sarà solo la caparbietà di Segatori a far sì che si evitasse il peggio due minuti dopo. Evidentemente non è giornata: al 20′ De Maio raddoppia con un gran tiro dalla distanza.
Poma non lo vede neanche partire e la partita si fa sempre più complicata.

I nostri sembrano tramortiti dalla doppia sberla incassata nei primi venti minuti di gioco. Le punizioni che Cicolò, Mascioli e Di Stefano provano a rimediare non vanno in porto e non riescono nell’intento di chi le calcia (entrambi i Mascioli’s).
Al 45′ l’episodio del 3-0. L’11 locale scatta ma è in fuorigioco, l’arbitro lo fischia all’altezza della linea mediana. Poma impugna il pallone fuori dall’area e lo calcia coi piedi, con l’intenzione di passarlo al compagno di squadra perché possa battere. Il passaggio colpisce accidentalmente Di Blasi, la porta della Borgata è ovviamente sguarnita: l’arbitro assegna il gol.
Così, senza che nessuno ci abbia capito nulla: il Ciampino segna il terzo gol. Un regalo pasquale fuori tempo massimo. Un regalo del/di Destino.
Il Direttore di Gara di oggi (Destino, della sezione di Roma1) la Borgata lo aveva già incontrato nello scorso campionato contro la Caput Roma XIV. Chissà perché avevo deciso di titolare il post così: “Travolti da un insolito Destino di una partita della Seconda Categoria Laziale“. I presenti quel giorno si ricorderanno del pugno che Chieffo si buscò.

Nella ripresa la Borgata prova a farsi avanti più d’una volta: “vanno bene le giornate storte ma così: no!”, sembrano dire all’unisono gli undici granata. Al secondo minuto una punizione di Mascioli trova il guizzo di Chimeri in area, ma il destro del difensore va oltre la traversa. Otto minuti dopo arriva il gol di Mascioli su calcio d’angolo. 

[In realtà il gol è stato di Moreno Mascioli: dalla tribuna ho avuto l’illusione che Piccardi l’avesse colpita di testa ma non è stato così. Grazie a SimoPic che me l’ha segnalato].

Al 16′ Chimeri e Piccardi danno a tutti l’illusione di aver  imbroccato l’occasione buona per recuperarne un altro: è fuorigioco, secondo (il) Destino.
Al 22′ Piccardi riesce in un’azione maiuscola, una delle sue in cui il compimento può essere solo la rete: Angeli riesce a sfiorare il pallone e devia in corner. Quattro minuti dopo una dormita colossale della difesa granata fa compiere un’azione corale stupenda al Ciampino: a Poma battuto insacca di testa Jaiteh. Al 46′ arriva anche la beffa: altro svarione difensivo e 5-1.

Si può davvero gettare un campionato come questo, costantemente tra il secondo e il terzo posto, per aver ammainato anzitempo le vele? O tirato i remi in barca, il lettore scelga la perifrasi che preferisce. Forse no. Non è il caso. Mancano due giornate: Montedoro e Sempione stanno avvicinandosi al fortino granata del 3° posto.

Il campionato non è ancora finito!

Menzione speciale per i pasticciotti (maledettamente buoni e genuinamente leccesi) portati da Claudia

Il tabellino della ventottesima giornata di campionato | Seconda Categoria Laziale | Girone F

POLISPORTIVA CIAMPINO – BORGATA GORDIANI 5-1

MARCATORI: 12’pt De Maio (C), 20’pt De Maio (C), 45’pt Di Blasi (C), 10’st Mascioli M. (BG), 26’st Jaiteh (C), 46’st Di Blasi (C).

POLISPORTIVA CIAMPINO: Angeli, Galassi (23’st Balducci), Scala (33’st Russo), Carletti (36’st Del Monaco), Ciocci (33’st Jaiteh), Calvi, Rosadini, Matrullo, Marchitti Alessio, De Maio (23’st Cibuku), Di Blasi. PANCHINA: Marchitti Andrea, Aytano, Casalle.
ALLENATORE: Alessandro Ceccarelli

BORGATA GORDIANI: Poma, Capuzzolo (13’st Ciamarra), Segatori, Mascioli F. (38’st Amico), Brigazzi, Chimeri, Di Stefano (27’st Neri), Alfonsini (13’st Proietti), Cicolò (13”st Chiarella), Mascioli M., Piccardi. PANCHINA: Capuani, Colavecchia, Ienuso, Martucci, Amico.
ALLENATORE: Fabrizio Amico

ARBITRO: Destino (Roma1)

NOTE: ESPULSO a fine partita Capuani (BG). AMMONITI: 47’pt Chimeri (BG), 1’st Marchitti Alessio (C), 11’st Di Blasi (C), 47’st Angeli (C). ANGOLI: Pol. Ciampino 4 – 5 Borgata Gordiani. RECUPERO: 3’pt-5’st.

La Borgata continua a sognare: 4-1 al Football United

Ventesima giornata di campionato, la quinta del girone di ritorno: il Torrenova è inciampato in un pareggio sul campo della vicina Fidelis Roma, la Vis Casilina continua a vincere e la Lucky Junior non va oltre il pari a reti bianche contro il Moricone. La Borgata prova a prendere il largo e vola a +6 dalla squadra di Cecchina, a -3 dai rossoblu di Borgata Finocchio e -4 dai neri di Torrenova. 
 
Il campionato non è mai stato chiuso e tutto è ancora da scrivere, incontro dopo incontro

Certo è che la vittoria di Moricone della scorsa settimana ha ridato fiducia e morale a tutta la squadra, che al termine della partita contro il Montedoro sembrava aver ricevuto un brutto colpo. La reazione è giunta pronta e corale andandosi a prendere i 3 punti nel territorio in odor di Sabina e continuando oggi tra le mura amiche del ‘Danilo Vittiglio’. 

La Borgata vuole passare in vantaggio subito: non bastano neanche due giri d’orologio che l’attacco granata (oggi in maglia bianca) insacca un pallone alle spalle del portiere ospite. Il fuorigioco ravveduto dall’arbitro Perotti strozza l’emozione degli undici nel rettangolo verde ma la felicità è solo rimandata. Due minuti dopo, al 4′, è Chiarella ad aprire le danze e a dare l’impronta ad una partita in cui il Football United non ha mai dato da pensare realmente alla Borgata. Dal primo gol del centravanti granata – sui gradoni ci si invola in un paragone con il giallorosso Belotti “Gallo-Chiarella” – e per tutti i minuti che seguiranno, la partita è a senso unico e le uniche occasioni create dalla squadra di mister Ricciotti sono imputabili a distrazioni locali. Poche, come il risultato lascia intuire.
Al 22′ la Borgata cerca il raddoppio: Mascelloni calcia una bordata da fuori area che si stampa sulla recinzione oltre la traversa della porta difesa da Loum. Passano sei minuti e il secondo gol arriva davvero: di nuovo Chiarella, per la gioia sua (come avrà modo di dire nell’intervista post partita) e di tutti, raggiungendo Piccardi, Proietti e Ciamarra nella classifica marcatori interna. L’unica distrazione difensiva della Borgata porta i locali ad accorciare le distanze: è il 41′ e il gol del 2-1 è siglato da Ciotti. Il Football United si rinvigorisce: prova a farsi vedere e ad entrare nelle maglie difensive locali senza troppo successo. Neanche una manciata di minuti dopo il gol che avrebbe potuto sancire la riapertura della partita e La Preziosa viene ammonito per aver trattenuto la maglia di Di Stefano, in procinto di andarsene da metà campo.
La reazione è abbastanza sconsiderata e le proteste nei confronti dell’arbitro, incessanti e vibranti, si protraggono per circa 40 secondi. Ancora un cartellino giallo, poi uno rosso: Perotti espelle La Preziosa e ammonisce un compagno di squadra. L’immaturità ha giocato un peso non indifferente nella partita della squadra ospite e la strada del Football si è posta tutta in salita, mentre quella della Borgata è lastricata verso valle. 

Prima che scadano i 5 minuti di recupero concessi dal Direttore di gara c’è tempo per un gesto tecnico superbo di Mascelloni: la secca staffilata calciata da 30 metri dal difensore granata finisce proprio sotto l’incrocio dei pali.
Loum non la vede neanche partire
: terzo gol della partita. 

Nella ripresa non accade molto: la Borgata amministra e sa chiudersi quando deve. All’inizio della seconda frazione di gioco, ad esempio, quando al 10′ Ranieri tenta un tiro dalla distanza che finisce ben sopra la traversa. C’è da dire che gli ospiti non molleranno mai fino al triplice fischio, ma l’uomo in meno pesa come un macigno.
Al 31′ Chiarella e Di Stefano si producono in un uno-due in area: il centravanti la cede all’ala che tenta il tiro da distanza più che ravvicinata ma Loum nega il potenziale quarto gol mettendoci lo stinco. 

Dieci minuti dopo è Piccardi a calare il poker granata su assist di Proietti. C’è tempo e spazio, addirittura, per il potenziale quinto centro della giornata ma la sorte è beffarda e volta le spalle a Ciamarra.

Il tabellino della ventesima giornata di campionato | Seconda Categoria Laziale | Girone F

BORGATA GORDIANI – FOOTBALL UNITED 4-1

MARCATORI: 4’pt e 28’pt Chiarella (BG), 41’pt Ciotti (FU), 48’pt Mascelloni (BG), 40’st Piccardi (BG)

BORGATA GORDIANI: Capuani, Proietti, Segatori, Mascioli M., Mascelloni, Brigazzi, Di Stefano (41’st Capuzzolo), Cassatella (41’st Martucci), Chiarella (32’st Ciamarra), Cicolò (20’st Alfonsini), Piccardi PANCHINA: Poma, Barsotti, Casavecchia, Ienuso, Neri. ALLENATORE: (Fabrizio Amico, squalificato fino al 31/03/2023).

FOOTBALL UNITED: Loum, Gozzi, Gelodi, De Gregorio (15’st Ranieri), La Preziosa, Pizzelli, Ciotti, Venturini (41’st Zarfati), Lucaioli (30’st Cipriani), Rampulla (24’st Spezzi), Giglio. PANCHINA: Carlo, Botev. ALLENATORE: Andrea Ricciotti.

ARBITRO: Adriano Perotti (Roma2).

NOTE: Espulso per vibranti proteste nei confronti dell’arbitro, nonché per doppia ammonizione, al 44’pt La Preziosa (FU). Ammoniti: 32’pt Venturini (FU), 39’pt Proietti (BG), 43’pt La Preziosa (FU). Angoli: Borgata Gordiani 5 – 6 Football United. Recupero: 5’pt – 5’st. 

Le foto dritte sono quelle che ha scattato Elisa prendendo per un
lasso di tempo – pur breve – la mia macchina fotografica. Le altre
storte sono ovviamente le mie.

Moreno: «Non me fa foto ché oggi c’ho il 4». La sobria reazione di Mascelloni.